Confartigianato-Anara contro la proroga delle revisioni: il parco circolante è troppo datato
Confartigianato-Anara, l’associazione nazionale dei centri di revisione, si oppone alla proroga di 10 mesi alla scadenza delle revisioni, prevista a livello europeo (ne avevamo parlato qui).
Secondo l’associazione, il parco circolante italiano è tra i più obsoleti d’Europa e questo implica un potenziale di rischiosità per incidenti derivanti da usura o malfunzionamenti sensibilmente più elevato di quello degli altri Paesi.
La proroga sulle revisioni decisa dall’Ue
Ricordiamo che l’Europea, col Regolamento 2021/0049, ha dato facoltà ai Paesi membri di prorogare (o meno) di 10 mesi i termini previsti per i controlli periodici dei veicoli “…qualora uno Stato membro a fronte dell’emergenza Covid non debba affrontare difficoltà, o abbia adottato misure nazionali adeguate ad attenuare a limitare tali difficoltà può decidere di non applicare il Regolamento”.
Scadenza revisioni rimandata di 10 mesi: il commento di Vincenzo Ciliberti, presidente di Confartigianato-Anara
“Prorogare la revisione, particolarmente quella di auto, moto e veicoli sino a 3,5 t, peraltro senza giustificati motivi creerebbe un sensibile innalzamento del rischio su sicurezza, ambiente, nonché un sicuro collasso del sistema tra 10 mesi. Chi se ne accolla quindi la responsabilità?
Si consideri che gli oltre 9000 centri in Italia sono addirittura abbondanti rispetto ad un flusso normale, ergo non si formano lunghe code o attese; che la revisione è di fatto un’operazione drive-through, laddove il cittadino eventualmente attende il suo turno in auto e non entra a contatto con gli operatori, che i centri hanno adottato, anche a tutela dei propri staff tutte le misure igienico sanitarie (es. sanificazione auto); e che comunque auto e moto continuano a circolare ed ad essere utilizzate anche in situazione di ‘zona arancione’; quindi non si capisce perché dichiarare lo stop alle revisioni, con conseguente aumento della potenziale rischiosità di 6 milioni di veicoli che circolano sulle strade.
Preciso che non si tratta di una questione economica per la categoria, perché prima o poi gli eventuali veicoli in deroga dovranno comunque sottoporsi a revisione. Semmai la nostra forte preoccupazione è relativa al fatto che questa eventuale seconda proroga causerà un ulteriore imbuto tra i milioni di veicoli che tra 10 mesi dovranno, considerata la generale attitudine a eseguire il collaudo nell’imminenza della scadenza, fare la revisione contemporaneamente, mandando il sistema al collasso dacché allora non saremo in grado di assorbire tale massa di operazioni, se non con grandi disagi e lunghissime code”.
Confartigianato-Anara, in virtù di queste considerazioni, chiede al Governo di allinearsi alla decisione che assumeranno gli altri Paesi – in passato 23 su 27 non avevano ‘recepito’ la proroga – e non utilizzare la deroga, anche perché l’Italia e il settore delle revisioni sono ben preparate e per nulla a rischio Covid.