Digitalizzazione delle imprese: come richiedere il Voucher per consulenza in innovazione
Le istanze per accedere al voucher potranno essere inviate a partire dal 29 novembre
Il Voucher per consulenza in innovazione è un intervento, in linea con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, che sostiene processi di trasformazione tecnologica e digitale delle pmi e delle reti di impresa attraverso l’introduzione di figure manageriali in grado di aumentare le tecnologie abilitanti previste dal Piano e di innovare gli assetti gestionali e organizzativi delle aziende.
La dotazione finanziaria messa a disposizione per attuare gli interventi è di 75 milioni di euro, con una riserva del 25% alle micro e piccole imprese e alle reti d’impresa, nonché del 5% per le PMI in possesso del rating di legalità.
Il Ministero delle imprese e del Made in Italy ha aperto il secondo sportello del Voucher.
Le istanze per accedere al voucher per la consulenza in innovazione potranno essere compilate fino al 23 novembre 2023 e potranno poi essere inviate a partire dal 29 novembre.
I quesiti più frequenti per la presentazione delle domande
Il MIMIT ha pubblicato sul proprio sito le risposte ai quesiti più frequenti relativi alla presentazione delle domande e alla procedura di concessione del voucher.
Per quanto riguarda i soggetti ammissibili, le FAQ, disponibili qui, specificano che la stessa impresa o la stessa rete può presentare domanda per il secondo sportello, solo in caso di mancato accoglimento della domanda presentata nell’ambito del primo sportello.
Ciascuna impresa o rete può presentare una sola domanda di ammissione al contributo. La presentazione della domanda di ammissione al contributo da parte di una rete di imprese preclude alle imprese aderenti al contratto di rete di presentare domanda autonoma. In caso di mancato accoglimento della domanda presentata nell’ambito del primo sportello, la stessa impresa o la stessa rete può presentare domanda per il secondo sportello.
Le associazioni o gli enti che, pur esercitando una attività economica, non risultano iscritti al Registro delle Imprese ma sono registrati unicamente presso il Repertorio Economico Amministrativo (REA) delle Camere di Commercio non possono presentare domanda di accesso alle agevolazioni previste dal decreto 7 maggio 2019.
Possono presentare domanda di agevolazione esclusivamente le imprese che, indipendentemente dalla forma giuridica, dal regime contabile adottato, nonché dalle modalità di determinazione del reddito ai fini fiscali, risultano iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente.
Quali sono le spese ammissibili?
Si considerano ammissibili al contributo le spese sostenute a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete, al fine di indirizzare e supportare:
- i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale attraverso l’applicazione di una o più delle seguenti tecnologie abilitanti:
big data e analisi dei dati;
cloud, fog e quantum computing;
cyber security;
integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
simulazione e sistemi cyber-fisici;
prototipazione rapida;
sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
robotica avanzata e collaborativa;
interfaccia uomo-macchina;
manifattura additiva e stampa tridimensionale;
internet delle cose e delle macchine;
integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;
programmi di open Innovation. - i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attraverso:
l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;
l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.