Rapporto 2022 sull’incidentalità, Salvini: dati in peggioramento, ora necessario impegnarsi a fondo
“Le statistiche relative agli incidenti stradali in Italia sono drammatiche e in peggioramento, anche rispetto agli altri Paesi europei: per questo sento il dovere di richiamare l’attenzione, rilanciando i dati con forza attraverso il sito del ministero. È necessario impegnarsi a fondo per invertire questo tragico fenomeno, denunciato con autorevolezza anche dal Presidente della Repubblica in occasione del discorso di Capodanno”.
Questo il commento del vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini dopo la pubblicazione sul sito del MIT del Rapporto 2022 sulle statistiche sull’incidentalità nei trasporti stradali. Il Rapporto è stato realizzato dall’Ufficio di Statistica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con i contributi di Istat, Aci, Aiscat, Inail, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Università di Roma “Sapienza” e altri enti di settore.
I numeri indicano che sulle strade italiane si muore di più rispetto a 14 Stati europei: nel Vecchio continente il rapporto vittime/milioni di abitanti è di 44,7 mentre in Italia nel 2021 il dato tocca quota 48,5 (era 40,2 nel 2020, ma pesavano anche le limitazioni causate dal Covid).
Alcuni dettagli del rapporto
Durante il 2021 nell’Unione Europea (UE27) 19.855 persone hanno perso la vita a seguito di incidente stradale, 2.908 in meno rispetto al 2019, con una diminuzione del 12,8%. Rispetto al 2020 ci sono stati 994 decessi in più, per un aumento del 5,3%. L’Italia, con 2.875 decessi nel 2021 contro i 3.173 del 2019 (-9,4%), si colloca in 17a posizione nella classifica dei Paesi più virtuosi.
Il tasso di mortalità stradale (numero di morti per milione di abitanti) in EU27 è di 44,7. In Italia nel 2021 si registrano 48,5 morti per milione di abitanti (erano 40,2 nel 2020); meglio di noi ben 14 Paesi membri. Per raggiungere l’obiettivo 2030 la riduzione annuale costante del numero di decessi dovrebbe essere pari al 6,1%,
In Italia gli incidenti verificatisi sulla rete stradale principale nel 2021 hanno rappresentato il 20,7% del totale e sono stati pari a 31.407 (+29;7% rispetto al 2020 e -13,9% in confronto al 2019) mentre il numero di morti è stato pari al 37,5% del totale con 1.078 vittime nel 2021 (+18,3% in confronto con il 2020 e -14,2% rispetto al 2019).
Concentrando l’attenzione su utenti vulnerabili, nel 2021 il coinvolgimento di motocicli negli incidenti stradali ha rappresentato il 5,3% del totale dei veicoli coinvolti, di cui il 3,6% corrispondente ad incidenti mortali; sulle strade extraurbane si sono verificati incidenti anche con velocipedi, 1.416 di cui 37 con incidenti mortali, con ciclomotori, 734 di cui 13 mortali, con biciclette elettriche, 54 di cui 2 mortali e con monopattini elettrici, 39 di cui 1 mortale, 1086 gli incidenti con pedoni di cui 116 mortali
Un deceduto su tre (il 33,5%) muore in un incidente a solo, cioè fuoriuscita, sbandamento o urto contro ostacoli fissi o accidentali; l’indice di mortalità per queste tipologie di incidente è particolarmente elevato e complessivamente pari a 3,05 morti ogni 100 incidenti.
Un pacchetto di interventi a 360 gradi
“I tecnici del Mit sono già al lavoro per riaggiornare il Codice della Strada – ha aggiunto Salvini – anche alla luce di novità come l’utilizzo intensivo di monopattini – soprattutto nelle città- e la necessità di tutelare chi (come i ciclisti) troppo spesso sono vittime di gravi negligenze altrui. È già partito un confronto con i miei colleghi Matteo Piantedosi e Giuseppe Valditara per disegnare un pacchetto di interventi a 360 gradi.
Immaginiamo regole più efficaci e severe, soprattutto per chi causa incidenti gravi sotto effetto di alcol e o droga, ma anche maggiori controlli e un miglior approccio all’educazione stradale nelle scuole. Senza dimenticare, ovviamente, l’esigenza di rendere più sicure e moderne le infrastrutture: una semplice buca, a volte, può risultare fatale”.
Salvini ha spiegato che recentemente sono state liberate risorse ingenti (4,55 miliardi solo per opere Anas da Nord a Sud). E sono stati già erogati 13,5 milioni a favore dei 14 Comuni italiani che hanno registrato il dato peggiore rispetto alla sicurezza dei pedoni, così da consentire interventi di messa in sicurezza.
A questo link è disponibile il Rapporto.