Un confronto col Ministro Salvini: la richiesta delle associazioni ambientaliste per la sicurezza stradale
“Per salvare vite umane sono prioritari gli interventi sulle prime cause di incidenti in Italia – distrazione alla guida, velocità eccessiva e mancate precedenze (ISTAT 2021) – attraverso l’integrazione tra le diverse composizioni modali di trasporto, l’abbassamento della velocità urbana e l’inasprimento di controlli e sanzioni contro la violazione dei limiti e la guida distratta dall’uso degli smartphone”.
È questa l’opinione di Fiab, Kyoto Club, Fondazione Michele Scarponi, AMODO, Clean Cities Campaign, Legambiente che, dopo le recenti dichiarazioni del titolare del Dicastero ai Trasporti hanno scritto nuovamente al Ministro chiedendogli un tavolo di confronto sulla tematica della sicurezza stradale.
Un confronto sulle priorità di intervento e sul miglioramento della mobilità sostenibile
Secondo le associazioni per l’ambiente, la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale, sono necessari i controlli su chi fa uso di alcool e droghe alla guida, ma gli incidenti dovuti a tali cause rappresentano solo il 4% (6.500 su 151.875 totali, dati Ministero dell’Interno).
“Le misure annunciate dal Ministro Salvini– come gli interventi repressivi sui ciclisti e gli utenti della micromobilità elettrica (che sono due utenze diverse e non vanno confuse) – scrivono le associazioni – non inciderebbero affatto sull’attuale strage stradale ma anzi ritarderebbero un vero cambiamento nei comportamenti alla guida”.
Ritenendo positivo l’impegno del Ministro per la sicurezza stradale le associazioni chiedono, quindi, di poter sedere al tavolo annunciato da Salvini per un confronto sulle priorità di intervento e sul miglioramento della mobilità sostenibile.