Roberto Vavassori presidente Anfia
L’Assemblea Generale degli Associati Anfia, svoltasi a Torino presso il Museo Nazionale dell’Automobile, ha eletto Roberto Vavassori – Direttore Business Development di Brembo – alla Presidenza dell’Associazione per il triennio 2012-2014. Contestualmente, sono stati eletti come Vice Presidenti Leonardo Fioravanti – al secondo mandato – e Paolo Martinelli, già Presidente della sezione “Veicoli per Servizi Ecologici” del Gruppo Carrozzieri Veicoli Industriali ANFIA, anch’essi in carica per il prossimo triennio, Marco Vitale – Presidente del Fondo Italiano d’Investimento per le PMI, Giuseppe Recchi – Presidente di Eni e Mauro Ferrari – Presidente del Gruppo Componenti ANFIA.
Nell’ambito della discussione, si è più volte sottolineato come la mobilità abbia costituito e costituisca tuttora un fattore inalienabile di sviluppo del Paese, e si è ricordato che la filiera automotive italiana è tra i principali creatori di ricchezza, rappresentando, nel suo complesso, l’11,4% del PIL italiano e dando il contributo più significativo alle entrate fiscali dello Stato, con 67,8 miliardi di Euro versati nel 2010, pari al 16,6% del gettito fiscale nazionale.
Il neo-presidente Roberto Vavassori ha dichiarato: “Mi metto volentieri al sevizio dell’Associazione, garantendo il massimo impegno, e desidero fin da ora condividere con gli Associati i principali punti del programma che intendo perseguire nel corso del mio mandato. Tra questi, l’allargamento della base associativa – oggi costituita da 270 aziende – e un eventuale snellimento della governance, con l’istituzione di un tavolo di lavoro tra gli attuali Gruppi merceologici in cui l’Associazione è suddivisa. Inoltre, ritengo importante mantenere un rapporto di dialogo e concertazione con il Costruttore nazionale sui temi di interesse comune, dare un aiuto concreto all’internazionalizzazione,
puntando su una vera logica di sistema che sfrutti le esperienze già maturate dalle aziende e dagli organismi istituzionali locali e nazionali, promuovere in ogni ambito istituzionale e di mercato il know-how italiano, fatto di cultura del fare, flessibile ed efficace, dello stile, dell’innovazione di prodotto e di processo e delle tante eccellenze che le nostre Associate rappresentano”.