Sciopero taxi: al via due giorni di protesta contro il Ddl Concorrenza
È cominciato oggi alle 8 lo sciopero nazionale di 48 ore dei tassisti per chiedere lo stralcio o la modifica dell’articolo 10 del Ddl Concorrenza. (Ne avevamo parlato qui).
Il provvedimento prevede, tra l’altro, l’utilizzo di App di intermediazione gestite da enti terzi per regolamentare l’accesso e la chiamata dei mezzi da parte dell’utente senza responsabilità diretta nel trasporto da parte dei vettori.
A Piazza della Repubblica, a Roma, si prevede la concentrazione dei conducenti delle auto bianche che sfileranno per le vie del centro per raggiungere Piazza Venezia in corteo.
Ieri la viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova aveva convocato due incontri al Mims, prima con le rappresentanze sindacali dei tassisti e poi degli ncc.
La viceministra ha spiegato che il governo ha avanzato un’ipotesi di lavoro confermando la disponibilità a ricercare le condizioni per un testo condiviso. “Abbiamo manifestato la disponibilità a riscrivere – ha detto Bellanova – l’articolo 10 senza però stravolgere l’impianto del Ddl: rafforzare la funzione integrativa e complementare degli autoservizi pubblici non di linea rispetto al TPL con l’obiettivo di creare nuove opportunità per gli operatori; mantenere la distinzione tra taxi ed ncc; introdurre una disciplina specifica delle attività delle piattaforme elettroniche; rafforzare le misure di prevenzione e contrasto dell’esercizio abusivo anche tramite l’attuazione del registro nazionale degli operatori del settore e l’introduzione delle targhe professionali; rafforzare la tutela degli utenti; garantire la formazione professionale degli autisti e promuovere lo svolgimento dell’attività in forma associativa o cooperativa. Continuiamo a ritenere che ci siano tutte le condizioni per proseguire il confronto. Per questo ho parlato di Tavolo permanente del settore, con l’affidamento reciproco e l’obiettivo di calendarizzare mensilmente gli incontri per l’attuazione della Legge delega”.
“Al momento – conclude la Viceministra Bellanova – al Tavolo non è stato possibile raggiungere l’intesa” e le organizzazioni e le associazioni di categoria, “pur manifestando apprezzamento per le modifiche prospettate dal Governo”, hanno appunto confermato lo sciopero già indetto.
Le ragioni della protesta secondo CNA Taxi Veneto
Daniela Campostrini, Presidente Regionale CNA Taxi Veneto, ha spiegato che il provvediemnto rappresenta “un danno per la categoria. Siamo consapevoli della necessità di una transizione verso il digitale, ma così come è scritto l’art. 10 del DDL Concorrenza per la categoria non può andare bene: sottostare a una App di intermediazione senza responsabilità dei vettori nei confronti dei passeggeri significherebbe ridurre la nostra categoria a semplici ‘rider di mobilità’, lavoratori subordinati ad una o più multinazionali, senza autonomia, senza identità e senza più alcuna caratterizzazione di servizio pubblico. Il nostro modello si fonda, invece, sulla cooperazione e sull’artigianato, garantiti dall’art. 47 della Costituzione. Noi siamo a favore di una App di interconnessione che consenta di traghettare verso il digitale mantenendo la nostra identità, sostenendo la categoria, tutelando le micro imprese artigiane e la qualità del servizio. Lo sciopero indetto per martedì 5 e mercoledì 6 luglio ha lo scopo di chiedere lo stralcio, o in subordine un’adeguata riscrittura dell’art 10 del DDL Concorrenza che tenga conto del completamento dell’iter legislativo di approvazione della Legge 12 del 2019, nella quale vengono stabilite la disciplina e le piattaforme di intermediazione”