Sciopero treni di oggi 13 luglio: dimezzato dal Mit
Protestano i sindacati per la decisione giudicata intempestiva e inopportuna
Terminerà alle 15 e durerà solo 12 ore, invece delle 24 previste, lo sciopero dei treni proclamato per oggi 13 luglio. Nel tardo pomeriggio di ieri il Ministro Matteo Salvini ha “precettato” i lavoratori sulla base sia dell’incontro tenutosi al Ministero alle 15 di ieri, sia alla luce di una nota del garante della Commissione Scioperi.
Dalle imprese ferroviarie il Ministro ha ottenuto la rassicurazione che le trattative con i sindacati riprenderanno.
L’agitazione era stata indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti e riguarda sia i lavoratori di Trenitalia che di Italo. Ne avevamo scritto qui Sciopero treni: il 13 luglio fermi in tutta Italia. Ecco gli orari garantiti
Secondo la Commissione di garanzia, come già anticipato dal Ministro Salvini, la concentrazione dell’agitazione per entrambe le società che effettuano servizio di alta velocità ferroviaria proprio a metà luglio, periodo di forte concentrazione degli spostamenti di turisti, avrebbe violato le normative in materia di sciopero.
Ma la decisione del Ministro ha acuito lo scontro con i sindacati.
«La precettazione è un’iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima – tuona il segretario generale della Fiat Cgil, Stefano Malorgio, che ricorda come la proclamazione dello sciopero non sia stata fatta all’ultimo momento, ma sono «a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno. In questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo». Per quanto dimezzato, lo stop dei treni che terminerà alle 15 rischia comunque di produrre non pochi problemi per chi avrà bisogno di mettersi in viaggio: «L’impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto. Le astensioni dal lavoro – continua Malorgio – sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero».
“Ricorreremo nelle sedi giudiziarie competenti per impugnare questo provvedimento che contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero previsto dalla nostra Costituzione”, affermano il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e il Segretario Nazionale Roberto Napoleoni in merito alla decisione del Ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini di ridurre con un decreto lo sciopero previsto per oggi nel settore ferroviario.