Tassisti: poche adesioni allo sciopero di ieri
L’agitazione di 24 ore era stata indetta per protestare contro l’aumento delle licenze
La maggior parte dei sindacati (21 su 24) ha scelto di non aderire; e le tre sigle che hanno incrociato le braccia non contavano su folle oceaniche. Hanno scioperato infatti solo i tassisti aderenti a Unione sindacale di base, Orsa e Fast Confsal. Pochi, dunque, anche i tassisti presenti ai presidi in piazza come a Roma. Ma la mancata adesione è anche frutto dello schieramento politico giacché le altre sigle sindacali sono particolarmente vicine al Governo, addirittura con candidati nelle fila di Fratelli d’Italia.
Se il blocco di 24 ore delle auto bianche non ha sfondato e non ha provocato particolari disagi resta sul tavolo la discussione sulla efficacia delle norme previste dal Decreto Asset che prevedono per i sindaci di comuni «capoluogo di regione, sede di città metropolitana o di aeroporto» di aumentare le licenze fino al 20 per cento di quelle già rilasciate. Il tutto attraverso un concorso straordinario e procedure più snelle.
Una norma che non piace neppure ai sindaci che dovranno rinunciare agli incassi relativi alle nuove licenze. Introiti che avrebbero voluto utilizzare per lavori pubblici proprio per migliorare la situazione del trasporto locale.
Secondo i tassisti che hanno scioperato il Decreto Asset aprirebbe le porte alla concorrenza delle multinazionali e a una perdita di valore delle licenze attuali.
Intanto i cittadini si chiedono: davvero sono pochi i taxi nelle grandi città per offrire un servizio adeguato? La carenza è stata notata soprattutto nelle ultime due estati post covid quando l’afflusso di turisti nelle maggiori città d’arte italiane è aumentato.