Sciopero dell’autotrasporto in Toscana: Assotir, condizioni di lavoro e mercato pessime
Sciopero dell’autotrasporto in Toscana nel Bacino marmifero : pessime condizioni di lavoro per i camion e i mezzi pesanti, le tariffe di mercato non garantiscono la sopravvivenza delle imprese
Assotir annuncia uno sciopero dell’autotrasporto in Toscana nel bacino marmifero.
Lo sciopero degli autotrasportatori è dovuto alle pessime condizioni di lavoro e di mercato per i camion e i mezzi pesanti. Le imprese di autotrasporto sono ormai al limite della sopportazione.
“Le condizioni di lavoro dei mezzi pesanti a servizio del bacino marmifero sono pessime sotto tutti i punti di vista”, in una nota di Assotir. “Le strade sono in condizioni disastrose e le tariffe di mercato non garantiscono nemmeno la sopravvivenza delle imprese.”
Maurizio Bandecchi, coordinatore Assotir per la Toscana, ha delineato le due principali direzioni su cui lavorare per migliorare la situazione delle imprese di autotrasporto ed evitare lo sciopero:
- Migliorare la condizione delle strade e delle gallerie (e del sistema di pese e lavaggio).
- Migliorare le condizioni di mercato attraverso un confronto con la committenza.
I motivi dello sciopero autotrasporto in Toscana
Nel dettaglio, Assotir richiede interventi immediati e a lungo termine per risolvere i problemi delle infrastrutture stradali, altrimenti lo sciopero dell’autotrasporto diventerà inevitabile.
Si chiede un miglioramento delle strade più compromesse, con interventi duraturi e non temporanei, nonché la gestione della vegetazione che invade le carreggiate e danneggia i mezzi. Inoltre, è necessario rivedere il sistema di lavaggio dei mezzi, attualmente inefficace e dannoso per le componenti meccaniche ed elettroniche.
“Le condizioni in cui le nostre ditte sono costrette a lavorare sono incommentabili, aggravati da condizioni delle infrastrutture e dei servizi”, afferma Bandecchi. “Le condizioni di mercato che non assicurano quel minimo di redditività che è indispensabile alla sopravvivenza delle imprese”.
Intervenire su questi aspetti può rendere il lavoro più sicuro ed efficiente, beneficiando il Distretto Marmifero e tutta la comunità, ed evitando lo sciopero dei camion e dei mezzi pesanti.
Confronto con la committenza per migliorare le condizioni di mercato
Assotir chiede inoltre l’istituzione di un tavolo di trattativa con la committenza per raggiungere un accordo settoriale che valga per tutti i trasportatori di marmo del bacino, con l’obiettivo di evitare il dumping sociale ed economico attuale e prevenire lo sciopero dell’autotrasporto.
Questo accordo dovrebbe essere supportato dalle istituzioni locali per migliorare i rapporti tra le varie componenti della filiera.
Richieste inascoltate di Assotir
Due anni fa, Assotir aveva già avanzato una serie di richieste, che rimangono tuttora inattuate, motivo per cui si arriva oggi allo sciopero dell’autotrasporto:
- Risorse certe e continue per il programma di adeguamento della viabilità dalle cave alte fino alle basse e manutenzione di tutte le strade e gallerie del bacino marmifero, incluso un rifacimento profondo degli asfalti, specie nelle gallerie ex ferroviarie.
- Realizzazione di un’area di verifica preliminare del peso a monte delle Pese ufficiali per gestire eventuali eccessi di carico.
- Modifica dei sistemi di pulizia dei mezzi che sono inefficaci e dannosi.
- Maggiore attenzione ai percorsi di attraversamento e scorrimento per minimizzare i disagi alla popolazione residente.
- Convocazione di un tavolo permanente di confronto con tutte le categorie coinvolte sui temi delle cave, della viabilità e della legalità.
Sciopero dell’autotrasporto e sensibilizzazione
Con queste esigenze e su questi temi, gli autotrasportatori vogliono avviare uno sciopero dell’autotrasporto che prenderà forma nei prossimi giorni. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e far emergere le difficoltà del settore, richiedendo risposte concrete e tempestive per evitare ulteriori scioperi in futuro.