Taxi: Salvini presenta le bozze di tre decreti con nuove regole, Ncc in protesta
Le regole puntano a effettuare una ricognizione dei servizi di trasporto pubblico non di linea attraverso l’istituzione di un registro e la regolamentazione del foglio di servizio elettronico
Tre decreti attuativi che puntano a mettere ordine nel settore Taxi-Ncc. Li ha presentati ieri il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ai rappresentanti dei ministeri dell’Interno e delle Imprese e del Made in Italy, e a una platea di oltre 60 associazioni di categoria.
Le norme, fa sapere il MIT, tengono conto anche delle proposte inviate in questi mesi di confronto con le associazioni.
Le regole rappresentano un importante passaggio per consentire una effettiva ricognizione dei servizi di trasporto pubblico non di linea operanti sul territorio attraverso l’istituzione del registro Taxi e Ncc. Ma anche con la regolamentazione del foglio di servizio elettronico in diverse modalità.
Documentazioni che dovranno tenere conto delle situazioni concrete.
Presente anche la disciplina dell’attività delle piattaforme tecnologiche di intermediazione.
Nuove regole Taxi-Ncc: la confederazione MuoverSì protesta
“Il ministro Salvini insiste nel suo piano punitivo contro gli NCC, mostrandosi ancora una volta incapace di gestire con efficacia ed equilibrio un dicastero decisivo per il paese – scrive la confederazione MuoverSì del settore Ncc, commentando la presentazione dei decreti -. Oggi ha riproposto decreti attuativi della legge 12/2019 che nella sostanza metteranno fuori mercato migliaia di aziende e operatori NCC, arrecando gravissimi danni alla mobilità urbana, al turismo e alle attività produttive”.
In particolare MuoverSì contesta alcune misure:
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- l’obbligo di distanziare di un’ora o mezz’ora un cliente da un altro
- l’obbligo di comunicare allo Stato i dettagli e gli orari degli spostamenti dei clienti
- il divieto di intermediazione
“La confederazione MuoverSì, che riunisce le principali associazioni del mondo NCC, ha nuovamente comunicato al ministro la propria assoluta contrarietà a questi decreti e la disponibilità a quel confronto vero e autentico a cui il ministro si è finora sottratto”.
Conclude la confederazione: “Confidiamo che le forze di maggioranza, Lega inclusa, vogliano ridiscutere queste norme e che la Presidenza del Consiglio voglia assumere una responsabilità diretta su un dossier che già oggi ha implicazioni pesantissime sulla credibilità del paese. E ribadiamo che in assenza di risposte proseguiremo la mobilitazione nazionale già in atto da settimane”.