Telespazio festeggia con una mostra all’Ara Pacis i 50 anni di attività
Era il 18 ottobre 1861 quanto il presidente di Italcable, Carlo Enrico Martinato, e l’amministratore delegato della Rai, Marcello Rodinò di Miglione, costituivano Telespazio, con l’obiettivo di partecipare alla sperimentazione di nuove forme di telecomunicazioni attraverso i satelliti artificiali. Adesso, 50 anni dopo, Telespazio – joint venture tra Finmeccanica (67%) e Thales (33%) – è una delle più grandi aziende spaziali del mondo e le sue attività sono all’avanguardia sia nella progettazione e sviluppo di sistemi spaziali, sia nella gestione dei servizi di lancio, sia nel controllo in orbita dei satelliti. Questi 50 anni di storia oggi è possibile ripercorrerli da vicino, nella mostra che fino al 21 ottobre si tiene al Museo dell’Ara Pacis di Roma: “Telespazio – 50 Anni di Storia Spaziale”.La mostra, ideata e curata da Telespazio, ripercorre – con l’ausilio di immagini d’epoca, di installazioni e di un documentario realizzato da Rai Storia – le tappe più significative della vita della società, fin da quando, nel 1962 fu installata nella Piana del Fucino, in Abruzzo, la prima antenna della società. Già da allora gli ingegneri di Telespazio guidati da Piero Fanti intuivano le possibilità straordinarie offerte dalle moderne comunicazioni, che grazie ai satelliti potevano materializzare prospettive e sogni indicati nel 1945 dallo scienziato e scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke. Tre satelliti in orbita intorno alla Terra sul piano equatoriale e distanziati di 120 gradi – aveva calcolato Clarke – avrebbero reso la comunicazione globale e istantanea. Ed è quello che è accaduto.L’evoluzione delle telecomunicazioni dagli anni ’60 ad oggi ha avuto enormi ricadute sulla vita di milioni di persone. Basti pensare alla televisione, che con l’avvio delle trasmissioni via satellite in mondovisione ha avvicinato i continenti consentendo la visione contemporanea di avvenimenti sportivi – come le Olimpiadi del ’68 e i Mondiali di Calcio nel ’70 – o eventi epocali, come lo sbarco sulla Luna il 20 luglio 1969. Ed è curioso ricordare – a testimonianza del grande impatto avuto sull’opinione pubblica dalle nuove comunicazioni satellitari – che il pallone usato dalla FIFA per i mondiali messicani del ’70 fu chiamato appunto “Telstar”, ispirato nel nome e nei colori dal satellite lanciato nel 1962 e che offrì l’opportunità storica di effettuare le prime trasmissioni telefoniche e televisive tra Europa e Stati Uniti.Tutto ciò viene raccontato all’Ara Pacis con un percorso che, attraverso cinque sezioni rappresentative ognuna di un decennio di storia spaziale, si snoda lungo due binari paralleli: da un lato si racconteranno le tappe principali della crescita di Telespazio e dell’industria spaziale italiana, con il progressivo sviluppo di tecnologie e competenze sempre più complesse dettate dall’evoluzione del mondo delle telecomunicazioni e dei servizi spaziali. Dall’altro lato si rappresenteranno i momenti salienti della storia della conquista dello spazio: dal primo volo di Gagarin allo sbarco sulla Luna, dalla Stazione Spaziale Internazionale alle nuove costellazioni satellitari Cosmo-SkyMed e Galileo, fino alla futura conquista di Marte.