Thomas Schäfer – CEO Škoda Auto
Thomas Schäfer ha assunto oggi il ruolo di CEO di Škoda Auto. Succede a Bernhard Maier, al timone di Škoda da quasi cinque anni.
Ingegnere meccanico, Schäfer ha iniziato la sua carriera nell’industria automobilistica presso Daimler AG nel 1991. Fino al 2002 ha ricoperto diverse cariche dirigenziali nei settori della produzione e del controllo della qualità in Germania, negli Stati Uniti e in Sudafrica.
Dal 2002 al 2005 è stato membro fondatore di DaimlerChrysler Malesia in qualità di componente del consiglio di amministrazione per la Tecnologia, dove ha ampliato e dato nuova forma alle strutture di vendita, produzione e rete di fornitura.
Presso Daimler AG in Germania, tra il 2005 e il 2012, Schäfer è stato responsabile delle consegne di veicoli, dei centri Clienti e del business globale xKD nei mercati emergenti. Oltre alla creazione di nuovi stabilimenti, si è occupato anche della pianificazione, della strategia e della logistica internazionale di tutti quelli esteri.
Nel 2011 tra le sue mansioni principali figura anche la gestione del progetto di costruzione dello stabilimento Mercedes-Benz in collaborazione con la BAIC in Cina.
Schäfer ha raggiunto Volkswagen AG nel maggio 2012, dove ha inizialmente diretto la produzione internazionale del Gruppo ed è stato responsabile dei progetti xKD e delle trattative per i nuovi stabilimenti di produzione.
Dal 2015 è stato Presidente e Amministratore Delegato di Volkswagen Group South Africa e si è occupato dello sviluppo dei Brand del Gruppo nella regione dell’Africa subsahariana. Nel corso del suo mandato quinquennale, ha costantemente promosso l’espansione della rete di vendita, ha aumentato la redditività dei concessionari e ha portato i Brand del Gruppo Volkswagen Audi e VW Veicoli Commerciali all’attuale quota di mercato record del 23,5%.
Sotto la guida di Thomas Schäfer, il Gruppo Volkswagen ha sviluppato e rafforzato in modo significativo la sua posizione nell’Africa subsahariana. A ciò hanno contribuito anche la costruzione di nuovi siti produttivi, la stipula di nuovi accordi di cooperazione con gli importatori e lo sviluppo di concetti legati alla mobilità per Kenya, Nigeria, Ruanda e Ghana.