31-12 – Autovie Venete: gli aumenti di pedaggio 2012
Anche sulla rete autostradale di Autovie Venete, la Concessionaria che gestisce la A4 (Venezia-Trieste), la A23 (Palmanova-Udine Sud) e la A28 (Portogruaro-Pordenone-Conegliano), oltre alla A57 (ex tangenziale di Mestre) e al raccordo RA 17 Villesse – Gorizia, dal primo gennaio crescono le tariffe. L’incremento, pari al 12,93% per cento, servirà anche per finanziare la costruzione della Terza corsia sulla A4, un’opera il cui investimento è di 2 miliardi e 300 milioni di euro. Tradotto in cifre, l’aumento (variabile a seconda delle tratte, per effetto degli arrotondamenti) significa che, per un’autovettura, il tratto Palmanova – Udine Sud da 1 euro e 20 passa 1 euro e 40; per un mezzo pesante a 5 assi da 3 euro passa a 3 euro e 40. Il tratto Trieste-Udine Sud per una vettura passa da 2 euro e 90 a 3 euro e 30, mentre per un mezzo pesante a 5 assi da 7 euro e 20 passa a 8 euro. Il tratto Trieste-San donà di Piave, per un’autovettura da 5 euro e 60 passa a 6 euro e 20, per un mezzo pesante a cinque assi da 13 euro e 70 passa a 15 euro e 20.
Composizione delle tariffe autostradali
La formula utilizzata per il calcolo dei pedaggi, è quella del “price cap” che comprende il recupero dell’inflazione programmata più una serie di variabili legate alla qualità del servizio, alla pavimentazione e al tasso di incidentalità, alle quali oggi si aggiunge quella correlata al livello degli investimenti che, per Autovie Venete, sono estremamente significativi: 2 miliardi e 300 milioni di euro, nei prossimi anni, per realizzare la terza corsia della A4
Gli arrotondamenti. Il decreto interministeriale numero 1044/28/133 del 12 novembre 2001 del Ministero dei Trasporti, contiene una norma che riguarda il meccanismo degli arrotondamenti. La norma prevede che fino a 5 centesimi, i prezzi devono essere arrotondati per difetto a zero; oltre i 5 centesimi vanno arrotondati per eccesso a dieci. Il riflesso degli arrotondamenti comporta che, in alcuni casi, come per esempio l’incremento di un punto percentuale dell’Iva (scattato nel settembre 2011 dal 20 al 21%), l’1% in più, di fatto ha “scongelato” i 5 centesimi della vecchia tariffa che erano stati arrotondati per difetto. Quindi: se su una tratta il prezzo calcolato in precedenza arrivava a 1,05 euro, il pedaggio pagato è stato solo di un euro. Ma con il +1% di Iva il prezzo è arrivato a 1,06 facendo scattare l’arrotondamento per eccesso. Da qui il prezzo finale che è arrivato a 1,10 euro. Il 10% in più.
La distribuzione. Non tutto ciò che Autovie Venete incassa resta alla Concessionaria. Una parte, pari al 2,5% circa va ad Anas, l’ Iva (21%) va allo Stato,un’ulteriore quota viene utilizzata a copertura degli investimenti e un’altra, non di poco conto, è destinata alle spese di manutenzione: dalla gestione degli impianti tecnologici agli interventi più vari (riasfaltature, sostituzione di barriere di protezione, azioni di prevenzione del ghiaccio o di ripulitura dalla neve; potatura delle siepi, sfalcio del verde, rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale). Un lavoro costante e impegnativo anche dal punto di vista economico, ma indispensabile per garantire la sicurezza della circolazione, tant’è che la manutenzione è una delle poche voci di bilancio che difficilmente subisce ridimensionamenti.