Navigare in un mare di restrizioni: il commercio marittimo tra protezionismi e guerre commerciali
Viene trasportato via mare il 90% delle merci del commercio globale (Rapporto 2021 Italian Maritime Economy di SRM). In una fase come quella attuale, caratterizzata da nuovi protezionismi e guerre commerciali, anche gli operatori marittimi si trovano a fronteggiare restrizioni e sanzioni per scopi geopolitici, come per il settore finanziario e industriale.
Le sanzioni marittime sono previste dall’Onu e dall’Unione europea, ma il paese che negli ultimi anni ne ha ampliato la portata sono gli Stati Uniti. Possono colpire le case di spedizioni, con il congelamento di beni e risorse, o le singole navi, che vengono inserite in specifiche liste e bloccate.
Nella blacklist del Dipartimento del Tesoro Usa sono inserite 419 navi, a causa della violazione dei programmi sanzionatori statunitensi verso determinati paesi, ad esempio il trasporto di petrolio o altri prodotti in un paese sotto embargo (Cuba, Iran, Venezuela etc.).
A seguito del meccanismo delle sanzioni secondarie, per cui gli Usa possono rivendicare un’efficacia sanzionatoria anche su soggetti non americani, aumenta il rischio anche per gli operatori italiani. Risulta quindi sempre più strategico per il settore dotarsi di strumenti di compliance per evitare sanzioni e danni di reputazione.
Sono alcuni dei dati e delle analisi contenute nel nuovo numero di GeoTrade, rivista di geopolitica e commercio estero del centro studi AWOS – A World of Sanctions, dal titolo “Compliance Necesse Est. Come navigare in un mare di restrizioni” (Rubbettino Editore).
Navigare in un mare di restrizioni
Il numero fa il punto sulle nuove forme di sanzioni marittime e le attività di compliance (Paolo Quercia, direttore GeoTrade, e Marta Marchiori, ZPC Srl), i confini marittimi e la zona economica esclusiva (Sandro Gallinelli, Guardia Costiera), i cavi sottomarini e le sanzioni digitali (Michele Savini Zangrandi, Banca d’Italia), i porti e il golden power (Francesco Maria di Majo, avvocato), il rischio geopolitico per il settore delle assicurazioni (Nazareno Cerni, Cattolica Assicurazioni), l’effetto della Brexit sulle spedizioni (Giorgio Poggio, Aprile UK) e una conversazione sul mondo del mare con Augusto Cosulich (Fratelli Cosulich).
La competitività del sistema marittimo italiano
Una seconda parte della pubblicazione è dedicata alla competitività del sistema marittimo italiano, con approfondimenti sulle eccellenze e gli ostacoli della flotta mercantile italiana (Luca Sisto, Confitarma), le dinamiche dei sistemi economici marittimi (Alessandro Panaro, SRM), la logistica integrata (Alis), la competitività della cantieristica italiana (Giampiero Massolo, Fincantieri), il futuro dei porti (Zeno D’Agostino, Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale), le sfide della flotta mercantile italiana (Stefano Messina, Assarmatori).
Altri approfondimenti: dogane, regole, conformità
Oltre alla storia di copertina sul mare e le restrizioni, il nuovo numero della rivista specialistica quadrimestrale presenta approfondimenti sul ruolo delle dogane nell’attività di export control (Roberto Serra, ADM), la normativa sui beni a duplice uso (Antonio Della Guardia), la conformità EAC per i prodotti nell’area euroasiatica (Antonio Muratore, IC&Partners), le nuove regole di origine per i paesi PEM (Vittoria Sarcuni, ZPC Srl), la sicurezza economica nazionale (Adolfo Urso, presidente Copasir), il rapporto Usa-Ue (Roberto Poli, Università di Trento) e due contributi di taglio storico, guerra finanziaria e la crisi di Suez del ‘57 (Virgilio Ilari) e la protezione dei traffici commerciali nella Repubblica di Venezia (Giorgio Suppiej). Chiudono il numero una serie di rubriche a firma, tra gli altri, di Piero Bellante (avvocato esperto di diritto doganale) e Carlo Pelanda (Università G. Marconi di Roma).