Assarmatori chiede aiuti urgenti per il settore dei traghetti e il cabotaggio
Necessari aiuti urgenti per le compagnie che gestiscono i traghetti sulle Autostrade del Mare e sulle rotte per le isole maggiori e a quelli che garantiscono i collegamenti di corto raggio. Lo chiede al Parlamento Assarmatori durante un’audizione tenuta presso le Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato in vista delle discussione del decreto Semplificazioni.
Il Segretario Generale dell’associazione, avv. Alberto Rossi, nel corso dei lavori ricorda come “il trasporto marittimo, che è una delle infrastrutture essenziali per il Paese, non si sia mai fermato durante i mesi di lockdown, garantendo la continuità territoriale e il mantenimento della catena logistica indispensabili ai rifornimenti per la popolazione e le imprese”.
“Questo sforzo – sottolinea – è costato alle aziende del settore perdite operative su base annua fino al 70% del fatturato e finora dal Governo non è arrivato alcun indennizzo. Per la vera ripartenza del Paese occorre un aiuto a tutto il comparto del trasporto marittimo di corto e lungo raggio per scongiurare il dissesto dei servizi e l’emergenza occupazionale”.
Gli armatori auspicano poi che “il Governo autorizzi in tempi più rapidi possibili il protocollo Crociere condiviso con il MIT, il Ministero della Salute, il Comando Generale e le associazioni di categoria e approvato dal Comitato Tecnico Scientifico. Le Crociere sono già partite in Asia e in Germania. L’Italia non può rimanere indietro”.
“Estremamente urgente è anche un’azione congiunta con altri Paesi per superare le tante e contradditorie normative nazionali che impediscono la rotazione degli equipaggi, determinando l’insostenibile situazione che vede in ogni parte del Mondo decine di migliaia di marittimi bloccati sulle rispettive navi. L’Imo, l’Agenzia delle Nazioni Unite deputata alla navigazione marittima dallo scorso maggio ha emesso una circolare che funge da quadro di riferimento per protocolli che possano agevolare le rotazioni degli equipaggi a bordo delle navi. Diverse Nazioni hanno già aderito a questo protocollo, l’auspicio di Assarmatori è che lo faccia presto anche l’Italia“.