Autorità portuali, Delrio: la Riforma è necessaria per ritrovare competitività
“La legge 84/94 sui porti è stata una buona legge, ma dopo vent’anni il mondo è cambiato. E per ridare competitività al settore serviva una riforma”. E’ quanto affermato dal ministro delle Infrastutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, oggi in audizione in Commissione Trasporti alla Camera sull’esame dello schema per la riorganizzazione delle Autorità Portuali.
“Abbiamo 8mila km di coste, se le viviamo ognuno con la propria programmazione diventa difficile – ha sottolineato Delrio – La riforma, che porterà all’accorpamento delle Autorità portuali da 24 a 15 nasce dal fatto che la perdita della competitività italiana, negli ultimi anni, è stata abbastanza seria”.
Il ministro ha poi ribadito che dentro il piano della portualità c’è una nuova governance basta su una semplificazione “necessaria” ma anche una maggiore armonizzazione dei piani di investimento rispetto al passato.
Delrio ha portato come esempio il caso del nord Tirreno, “che ha grandi potenzialita per essere, come già concordato con Svizzera e Germania, per essere l’accesso delle merci del Sud Europa. Col collegato ambientale, poi, abbiamo approvato la semplificazione dei dragaggi”.
Per l’esponente del governo Renzi si tratta di una nuova stagione dei porti italiani. “Abbiamo cercato di invertirne la tendenza per alcuni, come a Taranto – spiega – affinché non fossero più solo porti transhipment ma trasformarli in porti multipurpose, multifunzioni, con attività crocieristiche e di altro tipo”.
Dal confronto con le Regioni, ha ricordato Delrio, è uscito un tavolo che seguirà l’attuazione della riforma.
Il ministro ha inoltre confermato la possibilità, per chi ne farà istanza previa “giudizio ponderato del ministero” di avere una autonomia prorogata di massimo 3 anni.
“Il contratto di lavoro del personale delle Autorità portuali – ha poi aggiunto – dovrà mantenere il profilo giuridico privatistico. Dobbiamo evitare che vi sia un’omogeneizzazione ai dipendenti pubblici”.
Sì alla nomina a presidenti delle Autorità portuali anche di cittadini membri dell’Unione europea, ha infine reso noto il numero uno al dicastero dei Trasporti, generando qualche malumore tra i membri della Commissione.
C’è da attendersi, dunque, un iter non del tutto tranquillo al provvedimento quando approderà in aula.