Civitavecchia: rinnovabili, energia elettrica dal moto ondoso
L’Autorità Portuale di Civitavecchia ha “adottato” una delle 700 idee per far ripartire l’Italia presentate nell’iniziativa dell’Associazione e della Fondazione “ItaliaCamp”. Durante l’incontro di lunedì scorso nella Sala Verde di Palazzo Chigi, al quale hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà, anche in qualità di presidente onorario dell’associazione Italiacamp, il presidente onorario della Fondazione Italiacamp, Gianni Letta, il presidente di Italiacamp Fabrizio Sammarco, il presidente della Fondazione Italiacamp Pierluigi Celli, è intervenuto il presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia Pasqualino Monti.
“Siamo orgogliosi – ha dichiarato Monti – di poter contribuire a realizzare una delle idee vincitrici del concorso per quanto riguarda il Sud, confermando inoltre il porto di Civitavecchia come una eccellenza del Paese, non solo per quanto riguarda i traffici ed il ruolo conquistato nel sistema produttivo, ma anche per la ricerca e lo sviluppo di progetti assolutamente innovativi nel campo delle energie rinnovabili e della tutela ambientale”. Nel porto di Civitavecchia, infatti, sarà realizzato il progetto “REWEC 3”, applicando il brevetto per la produzione di energia dal mare della “Wawenergy.it”, spin-off dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e del suo laboratorio naturale di ingegneria marittima Noel. Il dispositivo, una diga a cassoni Rewec3 in grado di convertire l’energia ondosa in energia elettrica, è il punto di arrivo della lunga opera di ricerca portata avanti dal professor Paolo Boccotti, come illustrato lunedì scorso a Palazzo Chigi da Alessandra Romolo, ricercatrice dell’Università Mediterranea.
“L’Autorità Portuale – ha spiegato Monti – oltre ad impegnarsi per far realizzare e posizionare i cassoni “REWEC 3” sul molo di sottoflutto della nuova darsena servizi, che sarà completata entro i prossimi due anni e mezzo, interverrà direttamente investendo circa 1 milione di euro per l’acquisto delle prime due turbine per la produzione di energia elettrica. L’obiettivo è quello di arrivare a 10 MW di potenza grazie ai cassoni cellulari in grado di sfruttare anche un moto ondoso molto contenuto”.