Confitarma: Grimaldi, l’occupazione dei marittimi dipende dalla competitività della flotta
La salvaguardia dell’occupazione dei marittimi italiani. Questo il tema principale del discorso che Emanuele Grimaldi, presidente della Confederazione Italiana Armatori, ha tenuto all’assemblea di oggi in presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e di personalità del mondo armatoriale, politico, sindacale e di tutto il cluster marittimo.
“Da sempre, lavoriamo sia per garantire ai nostri equipaggi condizioni di lavoro a bordo migliori, sicurezza della navigazione e welfare avanzato sia per una loro certificazione qualificata di competenze, riconosciuta a livello internazionale nonché per la formazione delle nuove leve – detto Grimaldi -. Inoltre, abbiamo dimostrato nella pratica come l’imbarco regolato di personale extracomunitario ai fini del mantenimento della competitività abbia di fatto trainato l’occupazione di marittimi italiani”.
Nonostante le flessioni registrate, la flotta mercantile italiana, con oltre 16,5 milioni di tonnellate, è nelle prime posizioni: seconda nell’Unione europea, terza tra le flotte dei maggiori Paesi riuniti nel G20 e quarta al mondo.
Grimaldi ha espresso le preoccupazioni dell’armamento per i certificati adeguati ai nuovi requisiti introdotti dagli Emendamenti di Manila alla Convenzione STCW, che l’amministrazione deve rilasciare ai marittimi italiani, e ha poi puntato l’attenzione sulle modifiche contenute nell’Atto di Governo 321 (in materia di incentivi fiscali, previdenziali e contributivi in favore delle imprese marittime) spiegando che “non sono affatto marginali e non tengono conto delle normative comunitarie che regolano differenziandoli chiaramente, i traffici di cabotaggio continentale, insulare e di short sea shipping, imponendo l’obbligo di imbarcare personale esclusivamente italiano e comunitario su tali tratte, con perdita di competitività della bandiera italiana e l’inevitabile trasferimento della flotta traghetti sotto altra bandiera comunitaria. “Il flagging out, ancorché solo dei traghetti di bandiera nazionale coinvolti dalla norma, comporterebbe una perdita di circa 1.500 posti di lavoro in Italia”.
Per il Fondo Solimare, istituito nel 2015 per dare supporto ai lavoratori del settore marittimo che non hanno mai beneficiato dell’istituto della Cassa Integrazione, e per la riforma del collocamento della gente di mare, il presidente di Confitarma, ha auspicato un rapido intervento delle amministrazioni coinvolte.
In tema di ambiente, Emanuele Grimaldi ha ribadito che dal 2007, a fronte dell’aumento del commercio via mare,lo shipping ha ridotto di oltre il 10% le sue emissioni totali di CO2, riduzione registrata in tutti i paesi insiemeall’aumento del 20% dal 2005 dell’efficienza dell’intera flotta mondiale “oggi circa il 90% del commercio mondialeutilizza il trasporto marittimo, che è la modalità più efficiente, responsabile solo per il 2,2% delle emissioni globalidi CO2”.
Sulla riforma della portualità e della logistica, Emanuele Grimaldi, ha rimarcato che la maggiore autorità della nuova governance dei porti certamente potrà agevolare la semplificazione di alcuni processi decisionali delle AdSPche allo stesso tempo avranno maggiore responsabilità: “D’altra parte, occorrerà verificare se la maggiore autonomia delle Autorità di Sistema Portuale possa tradursi in migliori livelli di competitività e di efficienza dei nostri porti,oltre al fatto che nell’ambito del Tavolo di Partenariato, il ruolo dei rappresentanti di categoria è meramenteconsultivo mentre il loro contributo avrebbe potuto essere importante per le decisioni strategiche che interessano inostri porti.
Infine, il Presidente di Confitarma ha lanciato un segnale di allarme a nome di tutto l’armamento italiano; abbiamo bisogno di regole certe e di continuità delle scelte di politica marittima” ed ha quindi concluso il suo discorso chiedendo a Delrio la di “riprendere la rotta che ci ha visti protagonisti di un successo comune” in termini di flotta e occupazione.
(Nella foto Vincenzo Boccia, Graziano Delrio ed Emanuele Grimaldi)