Cruise 2030: Call For Action. L’impatto ambientale delle navi da crociera in un incontro a Venezia
L’impatto economico e ambientale dell’industria crocieristica. Di questo discuteranno il 18 ottobre a Venezia i rappresentanti di alcuni tra i principali porti crocieristici europei. Obiettivo: arrivare a definire delle linee guida che consentano un nuovo approccio più sostenibile al turismo crocieristico.
L’incontro si intitolerà “Cruise 2030: Call For Action” e si terrà a porte chiuse nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale veneziana, il cui presidente, Pino Musolino, aveva invitato lo scorso luglio i colleghi europei a fare il punto sulla situazione e a gettare insieme le basi di una piattaforma programmatica per contribuire a innovare il settore.
Venerdì prossimo saranno presenti a Venezia delegazioni dei porti di Amsterdam, Palma di Maiorca, Barcellona, Bergen, Cannes, Dubrovnik, Malaga e Marsiglia Fos. Parteciperà ai lavori anche Olaf Merk, responsabile porti e shipping per l’International Transport Forum dell’OECD.
“Sono onorato di poter ospitare a Venezia il primo incontro di questo gruppo di lavoro tra rappresentanti dei porti crocieristici europei e della risposta ottenuta rispetto alla mia lettera – dichiara Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (porti di Venezia e Chioggia) -. Partendo dal presupposto che vogliamo non solo preservare ma garantire un futuro al comparto dell’industria crocieristica, settore di grande rilevanza dal punto di vista economico e occupazionale, è necessario fare di più per coniugare la tutela delle nostre città, gli equilibri ambientali, la vivibilità e la gestione complessiva delle risorse e dei territori. Metteremo perciò a fattore comune le nostre esperienze per arrivare a formulare proposte concrete da sottoporre alle Istituzioni europee e nazionali al fine di individuare una nuova e più sostenibile formula per il crocierismo, che abbia il coraggio di prevedere, nel medio termine, anche l’ideazione e la realizzazione di naviglio più compatibile, che potremmo definire una nuova ‘Classe Europa’”.