Decarbonizzazione, Confitarma: ecco le criticità dei nuovi carburanti marini
La Capitaneria di porto di Genova ha organizzato un convegno sui nuovi combustibili sostenibili per uso marino
Confitarma: “Come Costa Crociere abbiamo iniziato anni fa la transizione sui carburanti alternativi con l’investimento sul Gnl ed è chiaro che sono uno snodo importante per il futuro ed è giusto parlarne perché si sono tanti nodi da sciogliere”.
A dichiararlo è l’Amministratore Delegato di Costa Crociere e Presidente di Confitarma Mario Zanetti a margine del convegno alla Capitaneria di porto di Genova su: I nuovi combustibili marini sostenibili – Decarbonize Shipping che ha affrontato il tema della transizione ecologica delle navi e dei porti e la decarbonizzazione dello shipping.
La decarbonizzazione del settore marittimo, è una sfida cruciale globale per il settore. che richiede l’adozione di nuovi combustibili marini sostenibili. Le navi, infatti, sono responsabili di una quota significativa delle emissioni globali di CO2 e di altri inquinanti atmosferici.
Tra i i principali candidati come carburanti alternativi figurano: gas Naturale Liquefatto (GNL), biocarburanti, metanolo, ammoniaca, idrogeno, ognuno di essi con le proprie sfide e criticità.
Le criticità principali dei nuovi carburanti
Secondo il Presidente di Confitarma Mario Zanetti, le criticità principali da sciogliere che riguardano i nuovi carburanti sono tre:
- disponibilità dei carburanti alternativi
- prezzo
- approvvigionamento
“Il primo nodo è la produzione, quindi la disponibilità – spiega Zanetti -, ma a prezzi competitivi. Perché la transizione per la riduzione delle emissioni non può essere a discapito della sostenibilità economica che poi diventa anche sociale. Quindi noi come Costa ma più in generale come Confitarma e Confindustria, guardiamo in modo importante ai carburanti alternativi, alla disponibilità e al supporto che deve essere dato sia al prezzo ma prima ancora alla produzione, quindi alla ricerca e sviluppo, anche usando i fondi Ets che paghiamo e che per natura devono tornare al settore. Ricordiamoci anche che i carburanti alternativi, al di là degli investimenti in nuove tecnologie, sono quelli che permetteranno la transizione di tutta la flotta esistente che per i prossimi dieci anni sarà la maggioranza”- ha concluso Zanetti.
I nuovi combustibili marini rappresentano una componente fondamentale per la decarbonizzazione del settore dello shipping, che mira a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra entro il 2050, come stabilito dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO).
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