Delrio: il Piano dei Porti indica obiettivi e strategie chiare
“Lavorare per il rilancio del sistema portuale e della logistica italiana non significa solo occuparsi di un segmento delle infrastrutture, ma contribuire in maniera decisiva alla ripresa economica del Paese”. Con queste parole, il ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio, è intervenuto oggi all’Assemblea di Assoporti che si è svolta a Roma.
Il nuovo Piano dei porti “non è il libro dei sogni ma la esplicitazione degli obiettivi che il sistema Paese si vuole porre, indica la direzione – ha detto Delrio -. Il Piano indica obiettivi molto chiari e ha già individuato tutti gli strumenti per raggiungere quegli obiettivi”.
Il ministro ha poi chiesto ad Assoporti di fare squadra: “Sono molto consapevole della scarsa consapevolezza dell’importanza del sistema mare – ha precisato – è necessario che il sistema portuale venga visto nella sua interezza da tutto il Paese e non solo dagli addetti ai lavori: serve un grande upgrading culturale, il Paese deve capire che le sue opportunità di crescita sono accresciute dal sistema mare. La politica ha indicato con chiarezza cosa vogliamo: in primo luogo si parte dall’economia reale, cioè la portualità e la governance dei porti deve essere al servizio del sistema produttivo e per questo serve maggior coordinamento. Nel sistema mare c’è una delle risposte ai problemi del Mezzogiorno: dobbiamo continuare una forte cooperazione con gli altri Paesi del Mediterraneo, lo sviluppo del mezzogiorno passa anche da qui”.
Delrio ha poi sottolineato che la portualità è anche legata alla vocazione turistica dell’Italia, spiegando che i nostri porti devono essere più accoglienti e le Autorità portuali devono stare in collegamento con le autorità cittadine. A proposito della riduzione delle Autorità, infine, ha confermato che il numero di 14 è una delle ipotesi.
“Abbiamo fatto il Piano degli aeroporti e il Piano dei porti e presto presenteremo il progetto di riforma del Tpl – ha detto poi il ministro -. L’Italia ha bisogno di due cure: una cura del ferro, di sposare molto il trasporto sul ferro e renderle le varie modalità interconnesse; e una dell’acqua, con una strategia molto decisa di investimento sulla portualità. Dobbiamo integrare il Piano dei porti e della logistica con il contratto di programma di Rfi e fare della cura dell’acqua e del ferro una soluzione integrata e dialogante”.