Patenti nautiche: Unasca, estendere ai privati la possibilità di effettuare le visite di idoneità
Potrebbe essere presto colmato un vuoto normativo sul rilascio delle patenti nautiche. Lo ha comunicato l’Unasca (Unione nazionale autoscuole) precisando che la proposta di estendere anche ai privati la possibilità di effettuare le visite di idoneità, grazie all’azione di Davide Falteri – componente della Segreteria nazionale Autoscuole e Scuole nautiche di Unasca – è stata accolta da Raffaella Paita, Presidente della IX Commissione Trasporti della Camera e da Luciano Nobili (Iv).
Paita e Nobili hanno avanzato un’interrogazione sul tema al ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile.
I contenuti dell’interrogazione di Italia Viva
Il decreto legislativo 229 del 2017, hanno spiegato, rimette a un regolamento del ministero delle infrastrutture la semplificazione dei procedimenti amministrativi relativi alla nautica da diporto e dunque la disciplina dei requisiti per il rilascio delle patenti nautiche.
“Esso prevede misure di semplificazione finalizzate a svolgere le visite mediche presso le sedi delle scuole nautiche e dei centri di istruzione nautica. Il regolamento, che deve essere adottato di concerto con i ministeri di competenza e avrebbe dovuto essere approvato entro il 13 agosto 2018, non è ancora stato approvato. Secondo una recente modifica, le visite mediche per le patenti nautiche devono svolgersi oltre che presso strutture pubbliche, presso gabinetti medici, anche allestiti nelle sedi delle scuole nautiche e dei consorzi per l’attività di scuola nautica, che rispettino idonei requisiti igienico sanitari e siano accessibili e fruibili dalle persone con disabilità, a condizione che le visite siano svolte da medici in possesso del codice identificativo per il rilascio delle patenti guida”.
“Riteniamo per questo sia necessario fare chiarezza per rendere, anche grazie al lavori di Teresa Bellanova e alla puntuale risposta fornita da Alessandro Morelli, effettivo l’allargamento del servizio del settore privato”, hanno concluso i deputati di Italia Viva.