Fase2: piano di azione per il rilancio del porto di Civitavecchia
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale sta lavorando attivamente per fare in modo che il settore commerciale del porto di Civitavecchia, unitamente al porto di Gaeta, non solo non perda traffici ma riesca ad intercettarne di nuovi. Il primo obiettivo è mitigare le conseguenze negative derivanti dall’interruzione del traffico passeggeri e crocieristico.
“E’ giunto il momento – spiega il presidente dell’AdSP, Francesco Maria di Majo – di sfruttare da subito quella che è la nostra dotazione infrastrutturale, con ampi spazi retroportuali e, a breve, una volta ultimati alcuni piazzali, anche in ambito prettamente portuale (di cui sono ieri stati riaperti i cantieri); così come la prossimità della parte commerciale sia alla rete autostradale che ad uno dei principali corridoi ferroviari merci della penisola e la sua distanza dagli insediamenti urbani. Domani e dopodomani si riuniranno gli organi di governance dell’AdSP e in quella sede verranno anche esaminate le azioni da avviare nel breve periodo, con il coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture e della Regione Lazio, in particolare dell’Assessorato ai Lavori Pubblici e Mobilità, per il rilancio del porto commerciale. Tali azioni che sono state identificate dopo diversi incontri in video conferenza con gli operatori portuali, la compagnia portuale, gli armatori, gli spedizionieri e le agenzie marittime, potranno essere ulteriormente implementate anche dopo l’emergenza sanitaria sfruttando l’istituzione della Zona Logistica Semplificata”.
“Tra gli interventi infrastrutturali di cui c’è bisogno – prosegue di Majo – assume estrema importanza il ripristino del collegamento ferroviario con l’interporto per il quale stiamo cercando di reperire le necessarie coperture economiche. Tale collegamento assicurerebbe contemporaneamente anche un collegamento ferroviario con lo scalo merci ferroviario di Santa Palomba e con gli interporti del Nord Italia che hanno già hanno espresso interesse a cooperare per lo sviluppo su questo asse, come l’Interporto di Verona. Abbiamo pensato anche agli autotrasportatori tenuto conto che, attraverso nuove politiche di sostegno, l’autotrasporto dei porti laziali potrà diventare più competitivo anche in ragione dei vantaggi ambientali derivanti dai minori chilometri percorsi da Civitavecchia verso i centri logistici di Santa Palomba/Pomezia. Inoltre, di concerto con la Direzione Interregionale delle Dogane, sono al vaglio forme di semplificazione per procedure e servizi doganali nonché la promozione di corridoi doganali con gli stessi centri logistici e gli interporti”.
“Tra le misure urgenti richieste alla Regione Lazio, come sollecitatomi da diversi concessionari del porto di Civitavecchia – chiarisce il presidente dell’AdSP – anche quella della soppressione dell’imposta regionale sui canoni concessori del demanio marittimo portuale, che è già stata soppressa dalle altre Regioni. Sia al MIT che alla Regione Lazio abbiamo chiesto che possa essere prevista l’estensione alle ZLS dei benefici fiscali della ZES (analogamente a quanto è stato richiesto per Venezia), in particolare riconoscendo il credito d’imposta alle imprese che intendono insediarsi nella istituenda ZLS. Stiamo avendo anche interlocuzioni con il mondo bancario per verificare se alcuni strumenti finanziari specifici per contrastare gli impatti dell’emergenza attraverso l’utilizzo dei Fondi Strutturali (come quelli che sta mettendo in campo la BEI insieme alla Regione Lazio) oppure operazioni di finanza alternativa (ad esempio basket bonds già attuate in altre Regioni con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti) possano essere impiegate anche a favore delle imprese che operano nel network portuale e retroportuale del Lazio.
“Queste ed altre iniziative sono state proposte alla Regione Lazio in particolare all’Assessore Alessandri, che ringrazio per la collaborazione e l’interesse fattivo che sta mostrando per dare seguito ad iniziative dalle quali dipende il tanto desiderato, e non più procrastinabile, balzo in avanti del porto di Civitavecchia”, continua di Majo. “Le stesse proposte, ed altre di diverso tenore, sono state presentate al Ministro de Micheli che ringrazio sin da ora per il sostegno che il Ministero potrà dare tenuto conto della specificità del caso del porto di Civitavecchia che, tra i porti italiani, è quello che ha più risentito del crollo delle crociere, uno dei settori trainanti che, quest’anno, avrebbe dovuto raggiungere il nuovo record di circa 3 milioni di crocieristi”. “Da questa estrema sintesi di proposte da realizzare nel più breve tempo possibile, si evince come il rilancio del settore commerciale richieda il contemperamento e coinvolgimento di tutti gli attori interessati. Ogni proposta, anche originale, volta a creare occupazione e a mitigare gli effetti devastanti di questa pandemia merita in questo momento di essere vagliata. Ed è questo il lavoro che, con impegno e costanza, stiamo portando avanti in queste settimane insieme a tutto il cluster portuale”, conclude il numero uno di molo Vespucci.