Il Porto di Civitavecchia si candida a diventare hub merci della capitale
“In un momento in cui Civitavecchia paga, forse più di tutti, il drastico calo passeggeri e crocieristico, settore quest’ultimo in cui è stata fino ad oggi leader a livello internazionale, è nostra intenzione, d’accordo con gli operatori portuali, far presente che tutto il settore commerciale rimane, comunque, operativo”. A dichiararlo è il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo
“Accolgo l’appello del Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli la quale, nel ribadire che il polo marittimo costituisce uno dei settori più importanti dell’economia, ha chiesto a noi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale di contribuire, innanzitutto, alla elaborazione di misure di carattere economico ed organizzativo per il contenimento della crisi e, successivamente, di misure per il rilancio dell’economia portuale”.
In questa fase emergenziale, ha spiegato di Majo, l’amministrazione sta cercando di rispondere in maniera rapida e flessibile per mettere in condizione il porto di Civitavecchia, unitamente a quello di Gaeta, di ricevere grandi quantità di merce, in virtù della sua capacità e delle banchine che ha a disposizione e con il vantaggio ulteriore di un Interporto (a circa 1,5 Km di distanza dal porto di Civitavecchia) diventato da qualche mese operativo e a servizio dell’intero cluster portuale e dotato di celle frigorifere con elevata capacità di stoccaggio.
“Ben vengano, in questo periodo, anche operazioni sinergiche tra diversi operatori portuali al fine di non perdere traffici, come ad esempio l’operazione odierna di un importante stoccaggio, da parte di un operatore, di un nuovo traffico di almeno tre mila autovetture in polizza in importazione, in un’area data recentemente in concessione (ad un altro operatore) e, quindi, ancora non del tutto operativa. L’ambito portuale e quello retroportuale ha altre aree che sono immediatamente disponibili e fruibili per ricevere qualunque tipologia di merce”.
A tale riguardo, va rimarcato, ancora una volta, che il porto di Civitavecchia, insieme al porto di Gaeta, è l’unico, del Lazio che, con la massima efficienza e velocità, può servire l’intero bacino della Capitale. Oltre alle note motivazioni ambientali, ovvero la riduzione di emissioni nocive derivanti dai chilometri di percorrenza stradale tra il porto di Civitavecchia e Gaeta e le destinazioni finali della merce nei diversi poli logistici e di distribuzione all’interno della Regione Lazio, in questo momento vi sono anche ragioni dettate dalle misure di sicurezza sanitaria che imporrebbero l’utilizzo di percorsi stradali e ferroviari più brevi e, oltretutto, più convenienti. E’ oltremodo necessario che il porto si apra ad una maggiore diversificazione per quanto riguarda le tipologie di traffico che non hanno mai scalato gli approdi del network laziale”.