La Tirrenia passa a Cin: firmato il contratto
E’ stato firmato ieri il contratto di acquisizione del ramo d’azienda di Tirrenia da parte di Compagnia Italiana di navigazione (Cin). Il contratto è stato firmato dal commissario straordinario di Tirrenia Giancarlo D’Andrea e dall’amministratore delegato di Cin Ettore Morace. Con un comunicato i soci di Cin (Aponte, Grimaldi Group e il gruppo Moby) sottolineano che ”hanno deciso di procedere con l’acquisto della compagnia statale salvaguardando per il futuro la continuità territoriale e i livelli occupazionali”. In una nota, Tirrenia conferma che il contratto è stato stipulato ”nel rispetto delle previsioni procedurali e secondo le previste tempistiche”, con Cin ”risultata aggiudicataria della procedura di evidenza pubblica a suo tempo conclusa”. Il contratto prevede l’acquisto, per 380 milioni di euro, del marchio Tirrenia, di 18 navi e delle linee attraverso la convenzione che sarà stipulata con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; sono esclusi dall’acquisizione la Siremar, i fast ferries e le proprietà immobiliari. Il piano industriale di Cin prevede il mantenimento dell’intero organico, la sostituzione immediata del naviglio obsoleto, il potenziamento della rete commerciale, l’adeguamento degli standard di bordo ai livelli internazionali e il miglioramento immediato dei servizi e delle condizioni di viaggio dei passeggeri. Il passaggio di Tirrenia a Cin resta comunque condizionato dal via libera da parte della Commissione Europea, che l’Italia sta ancora aspettando.
Matteoli: impegno mantenuto
”Il governo ha mantenuto un altro importante impegno programmatico – ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli commentando la firma del contratto -. Con la cessione di Tirrenia si rispettano le indicazioni e gli accordi europei, si salvaguardano la continuità territoriale e i livelli occupazionali. Una pratica difficile, complessa ma che abbiamo portato quasi in porto grazie alla forte determinazione politica dell’esecutivo. Resta solo il parere dell’antitrust europea ed auspico che presto si sancisca la bontà di un’operazione per la quale desidero ringraziare il commissario straordinario Giancarlo D’Andrea e quanti hanno speso a più livelli il loro impegno”.
La Regione SardegnaOltre al parere europeo, c’è anche la minaccia della Regione Sardegna di impugnare la legge sulla privatizzazione, sollevando un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale. Obiettivo dell’Isola è entrare nel consiglio di amministrazione della nuova Tirrenia, ”con pari dignità rispetto agli altri soci (25%) e con diritti amministrativi speciali, che devono essere statutari”. La Sardegna diventerebbe in questo modo il socio pubblico con possibilità di un voto determinante su rotte, frequenze, qualità delle navi e politica tariffaria su ogni singola rotta.
Soddisfazione dei sindacati
“Adesso si apra un confronto con il sindacato sul piano industriale di Cin e sul rispetto degli impegni relativi ai lavoratori”. E’ quanto sostiene il segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso, in merito alla firma del contratto di Tirrenia, sottolineando che “dopo l’intesa, arrivata a seguito di una lunghissima trattativa tra Cin e il Commissario, si possa riavviare la trattativa sindacale”. “Bisogna – prosegue Nasso – che nell’attesa del pronunciamento dell’Antitrust, si apra il confronto e che le dichiarazioni di Cin relative alla continuità occupazionale e alla conferma delle condizioni contrattuali in essere si traducano al più presto in un accordo, in modo tale che per i lavoratori interessati si chiuda questa fin troppo lunga fase di incertezze e preoccupazioni”.