Lavoratori marittimi: taglio dell’indennità di malattia, i sindacati dichiarano lo stato di agitazione
Previsto un incontro con la competente Direzione Centrale Nazionale dell’INPS per il prossimo 30 gennaio
“Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024 da parte del Parlamento, viene confermata la decurtazione dell’indennità di malattia dei marittimi. Riteniamo gravissima l’introduzione di una simile norma e malgrado i nostri ripetuti appelli finalizzati alla sua totale cancellazione, non possiamo non evidenziare che questo atto, denota un’assoluta mancanza di attenzione e di rispetto nei confronti di una categoria strategica che opera in condizioni lavorative particolarmente complesse, molto spesso in ambiti lavorativi difficili, svolgendo lavori pesantemente usuranti”.
Lo scrivono Filt Cgil-Fit Cisl-Uilt in un comunicato destinato alle lavoratrici ed ai lavoratori marittimi con cui proclamano lo stato di agitazione Nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori marittimi.
Le sigle precisano che sulle lavorartici e sui lavoratori marittimi in caso di malattia, “già grava un recupero salariale che risulta incapace di offrire adeguate garanzie considerato che la stessa indennità non viene mai erogata in tempi certi”.
Le sigle sindacali hanno ottenuto un incontro con la competente Direzione Centrale Nazionale dell’INPS, che si terrà il prossimo 30 gennaio.
“E’ assolutamente necessario un ripensamento da parte del Governo che porti lo stesso Esecutivo ad annullare un provvedimento che, oltretutto, potrebbe arrivare a minare la sicurezza sul lavoro dei marittimi”, conclude il comunicato.
Ugl: “Taglio all’indennità di malattia dei lavoratori del mare. Aderiamo allo Stato di Agitazione di Cgil, Cisl e Uil”
L’Ugl Mare, per quanto attiene al ridimensionamento della indennità di malattia dal 75% al 60%, ha comunicato che aderisce all’iniziativa della triplice, Cgil, Cisl e Uil, relativamente allo Stato di agitazione dichiarato.
Questa è la posizione del Segretario Nazionale della Ugl mare e porti Almerico Romano per il quale, “è un atto responsabile per evitare fenomeni di frammentazione dei lavoratori davanti ad argomentazioni così importanti: per l’Ugl la malattia per i lavoratori del mare rimane un percorso di prevenzione alla tutela della salute per chi affronterà lunghi mesi di lavoro lontano dalla terra e, renderlo inconveniente, è pericolosissimo per la tutela della salute dei lavoratori e per quanto trasportano. Intanto – conclude Romano – come Segretaria Nazionale Ugl mare e porti, abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con i vertici dell’INPS nazionale per chiarire i mancati riconoscimenti dei lavoratori appartenenti alcune sedi come quelle di Napoli e Messina e, quali siano le loro competenze in materia di Assistenza Sanitaria”.