Marittimi: 16 luglio sciopero Usb contro il rinnovo contrattuale
Il 16 luglio prossimo ci sarà uno sciopero di tutto il personale marittimo e amministrativo delle società di navigazione aderenti a Fedarlinea e Confitarma. Lo ha proclamato l’Unione Sindacale di Base.
Il fermo durerà 12 ore, con inizio due ore prima del previsto orario di partenza; per le navi in collegamento con le isole minori: dalle ore 00.00 alle ore 12:00 del 16 luglio; per i lavoratori amministrativi: intera giornata, incluso i turnisti. Saranno garantiti i servizi minimi essenziali.
“La convocazione della gente di mare a una giornata di lotta per il lavoro e per il rinnovo contrattuale giunge dopo due tentativi di conciliazione presso il Ministero Lavoro. Lo sciopero – spiega la sigla sindacale – è indetto contro il contratto truffa stipulato da Cgil, Cisl e Uil, oggetto di dura contestazione da parte dei lavoratori, che favorisce l’ulteriore precarizzazione del lavoro marittimo, lasciando assoluta discrezionalità alle aziende in tema di immissione in Turno Particolare e Continuità di Rapporto di Lavoro, periodo d’imbarco, impiego generalizzato di mano d’opera extra comunitaria su navi battenti bandiera italiana. Un contratto – prosegue l’Usb – che ha annullato in un unico generico calderone tutte le specificità dei vari segmenti del trasporto marittimo, lasciando irrisolti molti nodi legati all’operatività dei mezzi ed alla vita delle persone imbarcate e che, nella migliore delle ipotesi, trasferisce gli aspetti connessi all’organizzazione del lavoro ed al salario di produttività alla contrattazione di secondo livello, dove i rapporti di forza sono a favore degli armatori”.
Infine secondo l’Usb, sul versante salariale, gli aumenti di paga sono definiti “insufficienti” per il settore marittimo: “100 euro medi in quattro anni, dopo anni di vuoto contrattuale – accusa la sigla sindacale – sono un insulto alla dignità, ancora più grave se considerato alla luce della tangente chiamata una tantum in favore delle organizzazioni sindacali, pari a 1/26° della paga: il sindacato confederale rastrella in una sola rata quello che viene dato ai lavoratori in quattro anni”.