Marittimi: Tarlazzi (Uiltrasporti), finalmente un contratto unico
“Finalmente un contratto unico del settore marittimo. Il settore contava 13 contratti di lavoro, caratteristici per ogni attività e tipologia di naviglio, che con questo rinnovo trovano sintesi in un unico testo molto più chiaro, razionale e rispondente alle novità legislative europee e internazionali. Significativo anche l’aumento salariale pari al 5,7% sull’attuale paga base con un’importante effetto trascinamento sulle competenze accessorie”. Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, all’indomani della sottoscrizione dell’accordo per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro del settore marittimo, avvenuta presso la sede della Confederazione italiana Armatori a Roma.
“Nello specifico, il contratto prevede un aumento salariale superiore all’IPCA, oggi al 3%, dei normali rinnovi contrattuali. Infatti, un aumento del 5,7%, tenendo conto anche delle competenze accessorie oltre alla paga base, porterà nei prossimi due anni a mezzo un aumento dei salari pari a 150 euro per un mozzo, 170 per un marinaio, 190 per un sottufficiale e 210 per un terzo ufficiale”, sottolinea il segretario del settore marittimo Uiltrasporti Paolo Fantappiè.
Una critica all’accordo, invece, è stata formulata dal presidente del gruppo Lauro, Salvatore Lauro, il quale ritiene il nuovo contratto oneroso e non in linea con le tariffe da anni bloccate nel Golfo di Napoli ed in Sicilia: “La logica di parte del personale marittimo – spiega – soprattutto nel meridione d’ Italia, è ancora arroccata a vecchi schemi lavorativi e non capace di adeguarsi alle nuove logiche di domanda e offerta. L’utenza richiede servizi e competitività non accontentarla vuol dire tagliarsi fuori. In questi anni i sindacati non sono riusciti a modificare gli asset di condotta dei propri iscritti, nessun passo è stato compiuto in termini di resa e produttività, ancora si insiste sull’ appiattimento dei livelli senza premiare in alcun modo la meritocrazia, insomma la regola del più produci più guadagni nel mondo del cabotaggio italiano sembra non riesca a trovar casa”.
Perplessità da Lauro è stata espressa anche in merito alla figura degli allievi ufficiali che, conclude, “restano nuovamente al palo, scalzati da chi già è dentro e senza che nessuna apertura sia stata prevista per i giovani”.