Missione Aspides: arriva il sì del Parlamento
L’ok per la missione a difesa del traffico marittimo è arrivato ieri a larga maggioranza dalla Camera e dal Senato.
La Missione Aspides ha ricevuto ieri l’ok dal Parlamento, che oltre ad Aspides ha approvato anche altre operazioni internazionali.
L’operazione Aspides è volta alla difesa delle navi commerciali dagli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi.
Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani nel suo intervento alla Camera, ha assicurato che l’operazione “sarà difensiva, mai offensiva”, specificando come l’ azione difensiva preveda anche la possibilità di reagire in modo militare com’è accaduto pochi giorni fa con il drone lanciato dagli Houthi contro la nave della Marina Italiana Caio Duilio. Un voto dunque a difesa della libertà e della sicurezza della navigazione.
Cosa prevede la Missione Aspides
La Missione Aspides sarà puramente difensiva e non prevede attacchi via terra
I compiti della missione saranno di sorveglianza e pattugliamento a protezione delle navi mercantili dei Paesi dell’Unione europea. La base operativa sarà il cacciatorpediniere della Marina Caio Duilio, che nei giorni scorsi ha intercettato e abbattuto un drone degli Houthi.
Il comando strategico dell’operazione sarò affidato alla Grecia ma sarà aperto anche alla partecipazione di paesi terzi.
Il comando tattico spetterà invece all’Italia che sarà presente con una nave della propria Marina militare.
La Missione Aspides fa perno su un recente mandato delle Nazioni Unite e sugli articoli 42, 43 e 44 del Trattato dell’Unione europea . L’articolo 42 prevede l’uso di mezzi “civili e militari in missioni all’esterno dell’Ue per garantire il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta Onu”. L’articolo 44 dà la possibilità di affidare a un gruppo di Paesi membri, volontari e con capacità adeguate, tali interventi. La missione prevede l’abbattimento di droni, missili e qualsiasi altra arma diretta contro le navi mercantili. Non prevede attacchi in territorio yemenita, come accade invece per la Prosperity Guardian guidata dagli Usa.
Le altre missioni operative
Nell’area del golfo di Aden sono al momento operative altre due missioni. La prima è l’Operazione Atalanta, alla quale partecipa l’Italia e al cui comando è subentrato dall’11 febbraio proprio il nostro Paese. Istituita nel 2008, l’operazione è a difesa contro gli attacchi dei pirati alle navi mercantili al largo delle coste somale.
La seconda operazione è la Emasoh/Agenor, attiva nello Stretto di Hormuz, tra la Penisola arabica e l’Iran e con comando operativo ad Abu Dhabi. Aspides potrebbe usare navi, personale e equipaggiamenti di questa missione francese, implementando un’operazione dal respiro più ampio.