Naples shipping week: il porto volano di sviluppo e generatore di crescita economica
“I temi dello shipping non si esauriscono nel Porto di Napoli ma coinvolgono il territorio. Interagiscono con il tessuto della città metropolitana. Ecco perché possiamo interpretare il Porto come volano di sviluppo capace di svolgere una funzione interculturale e creativa generatrice di crescita economica, di alta formazione, di ricerca e cultura. Un Polo in grado sviluppare in questa direzione l’intera area metropolitana”.
Così Massimo Clemente, direttore dell’Istituto di ricerca su Innovazione e servizi per lo sviluppo del Cnr in apertura del dibattito “La città va in porto: cultura, ricerca e sviluppo. Visioni per una progettazione condivisa” che ha aperto la ‘Naples shipping week’.
Radici e potenzialità della sfida lanciata da Clemente sono state illustrate da Umberto Masucci, presidente ‘Propeller club’ e ‘Naples shipping week’: “Dopo 15 anni di stallo si è finalmente ripartiti grazie all’intensa azione svolta dal presidente dell’Autorità Portuale, Pietro Spirito con il quale c’è stata una proficua collaborazione. La stazione metro che sta per arrivare al Porto, il restauro dell’Immacolatella vecchia che sarà l’emblema del Porto stesso, il completo rifacimento del Molo Beverello. Sono tre opere fondamentali accanto alle quali realizzeremo anche un grande museo del mare e delle migrazioni. Questa realtà sarà centrale per l’intera città. Tutto questo si è potuto realizzare grazie alla grande unità del cluster marittimo portuale e alla sinergia con gli stakeholder pubblici e l’università”.
Proprio sul ruolo del porto come snodo, luogo di passaggio e transito nel quale si riordinano le rotte di passeggeri e merci è intervenuto il presidente dell’Autorità Portuale, Pietro Spirito: “La nostra storia parla di insediamenti portuali fortemente integrati nel tessuto e nell’economia della città. Il Porto fin dagli albori è dentro la radice di Napoli stessa, uniti in un rapporto inscindibile. Dobbiamo trovare gli strumenti adatti per valorizzare questa straordinaria sinergia”.
Sulla radice storica del rapporto tra città e porto si è soffermato anche Alessandro Castagnaro, professore di Storia dell’Architettura all’Università Federico II di Napoli: “Uno degli aspetti principali del porto di Napoli è il forte legame con la città che risale al tempo dei romani. Un rapporto che non deve essere interrotto. Il porto si adegui piuttosto alle esigenze attuali che sono mutate. Napoli grazie al Porto riceve turismo, aziende, commercio, con un forte aspetto occupazionale che fa da corollario. Serve una sinergia tra le varie forze in campo una rete che esalti le singole realtà. Lo si deve fare in tempi rapidi, serve un’accelerazione per non restare fanalino di coda del Mediterraneo”.
Per Luigi Nicolais, coordinatore CTS Città della Scienza: “si deve partire dal progetto della metropolitana di Napoli, un progetto da imitare. Napoli ha la necessità di un grande progetto visionario da presentare all’Europa. Un grande progetto e lavorare per piccoli passi. Creare un sistema delle conoscenze sul fronte mare che implica la necessità di una più stretta collaborazione tra pubblico e privato rafforzando il rapporto di fiducia per lavorare in maniera sinergica. Regione, imprenditori, università, ricerca insieme per un piano di sviluppo. Si deve assolutamente fare in questo momento che i fondi europei ci possono consentire di realizzare cose non possibili nel passato. Mettere a sistema tutto il water front che parte da Napoli fino a Castellammare dove sono già presenti insediamenti di valore che riguardano la ricerca, l’università e il turismo”.
La proposta di sinergie tra le varie realtà viene raccolta anche da Paolo Giulierini, direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli: “Il MANN aderisce con entusiasmo all’invito dell’Autorità portuale di partecipare al progetto. In analogia con l’esperienza di Capodichino che ha visto l’inserimento di opere legate al volo (Urania) all’interno dell’aeroporto, il MANN farà un sostanzioso prestito alla Stazione Marittima di opere che parlano del mare per realizzare suggestive esposizioni. Attraverso l’arte si ribadisce il connubio con il mare”. Saranno allestite opere sul tema dei miti, raffigurazioni di creature marine, paesaggi di ville marine, imbarcazioni, grandi navigli, creature fantastiche, pescatori (tema importante per il Mediterraneo ormai depauperato). Si tratta – ha spiegato il direttore Giulierini – della continuazione di un percorso un percorso “che è partito dall’idea di inserire opere d’arte nelle tappe della metropolitana, un progetto che rappresenta una forte connessione tra porto e metropolitana. L’allestimento partirà nei primi mesi del 2021”.