Pirateria: nuovo accordo tra Ministero della Difesa e Confitarma
Dieci nuclei della Marina Militare, ciascuno composto da sei unità. Così l’Italia risponde al rischio pirateria. Il protocollo d’intesa è stato firmato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dalla Confitarma, la quale pagherà il servizio.
I nuclei sono pronti per essere imbarcati sui mercantili delle navi italiane in transito nei mari a rischio.
Il processo, ha ricordato La Russa, “è partito da un’iniziativa parlamentare, sfociata in un decreto che ha individuato gli spazi marittimi a rischio pirati. Con questo protocollo prevediamo l’impiego di militari della Marina a bordo delle navi battenti bandiera italiana che lo richiedono. E’ anche previsto che gli armatori possono ingaggiare dei contractor, vigilanti privati I militari non saranno sottoposti a vincoli gerarchici con il capitano della nave, ma risponderanno al comando presente in una base logistica a Gibuti. Abbiamo accelerato le procedure – ha proseguito il ministro – perché, come dimostra il sequestro ieri della nave Montecristo, c’è necessità urgente di offrire protezione alle navi che incrociano quelle zone”.
Da parte sua, il presidente di Confitarma, Paolo d’Amico ha sottolineato che “non sono solo le acque del Corno d’Africa a rischio, ma anche quelle dell’Oceano Indiano e del Golfo Persico. E’ un tratto di mare su cui transita il 30% del petrolio che arriva in occidente e il 20% delle merci in genere. Non è quindi una zona remota, ma di grande importanza per l’economia mondiale”. D’Amico ha anche sostenuto che “se una nave è difesa da militari armati i pirati possono essere subito messi in fuga”.
Il capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Bruno Branciforte, ha spiegato che ”restano da definire, ma lo faremo presto, le regole di ingaggio dei nostri militari che saranno molto semplici e si baseranno sul principio di autodifesa, cioè dell’uso della forza quando sarà necessario”.
MDD