Porti: Costa, liberalizzare i servizi tecnico nautici
Il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, ha inviato una lettera aperta al presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Paolo D’Amico, e alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, in merito all’urgenza di attuare la liberalizzazione dei servizi tecnico nautici e consentire così ai porti italiani di competere con i porti concorrenti di altre nazioni.
Costa, citando il documento “Progetto delle imprese per l’Italia” con il quale Confindustria ha presentato cinque misure ritenute necessarie per promuovere la crescita e lo sviluppo economico, ha ricordato che, tra le azioni citate nel manifesto, c’è “il ricorso alla liberalizzazione di mercati, oggi protetti, al fine di liberare le energie imprenditoriali e produttive che sole possono far sperare in uno sviluppo del nostro Paese. È nel prendere sul serio questa sollecitazione – ha scritto il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia – che confido che lei e i suoi associati possiate fare la vostra parte nel liberalizzare i servizi tecnico nautici, la cui disciplina oggi impedisce ai porti italiani di competere tra loro e con i porti concorrenti di altri Paesi”.
Costa prosegue citando gli effetti negativi delle tariffe dei servizi tecnico nautici oggi in vigore, in particolare per i porti italiani del Nord Adriatico, “quotidianamente sottoposti alla concorrenza dei porti sloveni e croati: per ogni nave portacontainer di 42.000 grt, il costo complessivo ad approdo, dei servizi portuali è a Venezia pari a 30.000, a Trieste 16.500, a Capodistria 12.500, a Fiume 9.000, cifre che alla fine dell’anno possono comportare una differenza di costi fra un porto italiano ed uno croato che arriva fino a 1 milione per un servizio di linea intercontinentale con il Far East”.