Porti: in Gazzetta le nuove norme sui dragaggi, soddisfazione di Assoporti
Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale due decreti a firma del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che disciplinano le immersioni in mare dei materiali di escavo dei fondali marini e le operazioni di dragaggio nei Siti di interesse nazionale oggetto di bonifica. Entrambi i decreti sono stati predisposti e proposti dal Ministero dell’Ambiente di concerto con i ministeri delle Infrastrutture e trasporti e per il decreto sulle immersioni in mare anche del ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo economico e sottoposto al parere della conferenza Stato-Regioni.
“Sono due testi molto attesi dagli operatori – spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – che rappresentano un importante passo avanti verso la semplificazione delle procedure, sempre nel pieno rispetto degli standard ambientali marino-costieri. La ratio dei provvedimenti – aggiunge Galletti – è chiara: regole certe e uniformi per garantire la tutela dell’ambiente accelerando nel contempo le opere necessarie”.
Il decreto sulle “immersioni in mare dei materiali di escavo, di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi” intende realizzare un’omogeneizzazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni da parte delle Regioni competenti, rendendole coerenti a livello nazionale attraverso indicazioni tecniche e linee guida uniformi. Rientrano in questo ambito attività quali il miglioramento o il ripristino delle attività portuali, la riapertura di foci fluviali parzialmente o totalmente ostruite, la realizzazione di infrastrutture in ambito portuale o costiero e il prelievo di sabbie al fine di un loro utilizzo per interventi di ripascimento costiero.
Il secondo decreto pubblicato in Gazzetta è invece quello relativo ai Siti di interesse nazionale (Sin) e tratta le modalità tecniche per il dragaggio delle aree portuali e marino-costiere ricadenti all’interno dei siti: la novità di maggior rilievo è la possibilità di un eventuale reimpiego dei materiali dragati sia nel bacino idrico di provenienza, ma anche al di fuori dell’area Sin. Qualora questi dispongano dei parametri necessari, sono previste tra le modalità di reimpiego quelle “per il rifacimento degli arenili, per formare terreni costieri o migliorare lo stato dei fondali attraverso attività di capping, per essere impiegati a terra o in aree con falda naturalmente salinizzata, per essere refluiti in strutture di contenimento”.
Soddisfazione è stata espressa da Assoporti per la nuova normativa destinata a disciplinare e quindi semplificare le attività di dragaggio nei porti italiani. Secondo Pasqualino Monti, presidente dell’associazione dei porti italiani, le misure messe a punto da Governo e Parlamento sono destinate a imprimere una svolta nella disciplina delle operazioni di dragaggio nelle aree portuali all’interno dei siti di interesse nazionale, nonché nella regolamentazione per lo scarico a mare dei materiali provenienti da attività di escavo dei fondali marini dei porti. “Un risultato importante – ha detto Monti – frutto di una collaborazione tecnica che ha visto impegnata anche la nostra associazione e che si è giovata anche dello sforzo profuso in questa direzione della Sottosegretaria all’Ambiente, Silvia Velo”.