Porti: Monti (Assoporti), ampliare l’autorità delle Ap alla logistica
“Sulla riforma dei porti abbiamo bisogno di un provvedimento urgente, il mercato non ci aspetta”.
Lo ha dichiarato il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, durante il convegno su porti e logistica organizzato dall’Autorità portuale della Spezia a Villa Marigola di Lerici.
“Ci auguriamo che il governo nei prossimi giorni deliberi questo provvedimento, mi auguro che finalmente si possa parlare di una sburocratizzazione, tema centrale che deve essere affrontato con grande urgenza assieme all’autonomia finanziaria – ha aggiunto Monti -. Ci siamo trovati d’accordo con la proposta fatta dal Pd – ha detto – ossia sulla razionalizzazione nel numero, ma si deve tener conto dei corridoi delle merci. Non spetta a noi dire quante e quali debbano essere le sedi delle Ap, per noi è importante che le Autorita portuali non si occupino esclusivamente di demanio marittimo, ma allarghino i propri orizzonti anche alla logistica. Mi auguro che le decisioni della politica non tardino, ne va della sopravvivenza dei porti, che rappresentano un volano straordinario per la crescita economica del nostro Paese”.
“Ci aspettiamo che la riforma sui porti sia di stampo europeo, partendo dai porti e dai corridoi individuati dall’Europa – ha detto nella stessa sede il presidente dell’Autorità portuale di Spezia Lorenzo Forcieri -. Serve un progetto che semplifichi e che dia a Authority e operatori strumenti per recuperare la competitività nello shipping, che vuol dire recuperare traffici, entrate e posti di lavoro. Non possiamo fare la Formula 1 con una 500. Dobbiamo avere regole adeguate. Credo che questo sia il momento per far convergere attività parlamentari e del Governo, si è creata base comune d’intesa per cominciare a ragionare per una possibile gerarchizzazione dei porti, individuando quelli che sono strategici, alle radici dei grandi corridoi europei, e su questi investire per renderli competitivi. L’obiettivo principale non dovrà essere quello della riduzione delle Autorità portuali, ma quello di andare a vedere le strutture che incontrano maggiormente i bisogni delle merci, senza seguire programmazioni astratte o criteri politico-clientelari”.