Porti: nuove risorse per gli scali marchigiani
In arrivo le risorse per la manutenzione dei porti marchigiani. Due milioni di euro stanziati nel primo stralcio di variazione al bilancio 2015 nei giorni scorsi sono già stati ripartiti ai Comuni sede di infrastrutture portuali regionali.
I Comuni destinatari delle risorse e che saranno gli attuatori degli interventi sono: Fano, Senigallia, Numana, Civitanova Marche, Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto (porto statale con una piccola porzione, la darsena turistica, a carattere regionale).
“È stato un percorso difficile che ha rischiato seriamente di essere compromesso dalla mannaia del Governo Renzi – ricorda l’assessore Paola Giorgi -, che con il taglio di trasferimenti alla Regione Marche di 230 milioni ci ha costretti ad effettuare scelte durissime. Certo è che oggi il sistema portuale può mettere in campo azioni importanti per la propria funzionalità, nella consapevolezza che i bisogni sono comunque superiori e su questo tema, stante l’assenza di interesse del Governo centrale, l’assessorato sta mettendo in campo azioni di sistema che abbiano respiro ampio e beneficio territoriale condiviso”.
Sono in corso le analisi di caratterizzazione, propedeutiche alle attività di dragaggio per conoscere la tipologia di sedimenti che, in base ai risultati, avranno specifiche destinazioni: dal riutilizzo per ripascimento, allo sversamento a mare, al trasporto alla cassa di colmata situata nel Porto di Ancona (per i Comuni sottoscrittori dell’accordo di programma), fino al trattamento come rifiuto.
“L’auspicio – dice Giorgi – è che il materiale potrà essere interamente recuperato anche se, su questo fronte, le nuove normative statali divengono sempre più selettive e stringenti e dovrebbero essere seriamente affrontate per snellire le attività. L’assessorato collabora con l’Authority di Ancona che, dice Giorgi, si è dimostrata sensibile alle esigenze degli altri porti marchigiani, sia in fase di rideterminazione delle quantità a disposizione per il deposto dei materiali dragati da conferire in cassa di colmata, sia per la disponibilità di cubature per lo sversamento a mare di quel materiale che ne avrà le specifiche caratteristiche.
Si fa forte, quindi, spiega l’assessore, l’esigenza di mettere a sistema tutto il sistema portuale marchigiano nelle sue articolazioni attraverso l’ampliamento territoriale dell’Autorità di Ancona che comprenda i due porti statali di Pesaro e San Benedetto e i cinque porti regionali.