Porti: un progetto Italia-Francia per tutelare il mare di Piombino, Ajaccio, Livorno e Cagliari
Migliorare la qualità delle acque marine nei porti limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo attraverso la definizione di un set di buone pratiche per la gestione di rifiuti e reflui. E’ l’obiettivo di Grrinport (acronimo di Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti), il progetto triennale che riguarderà in via sperimentale i porti di Piombino, Ajaccio, Livorno e Cagliari.
Finanziato dal Programma Interreg Marittimo Italia – Francia, il progetto ha come partner il Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell’Università di Pisa che opererà con un consorzio italo-francese di cui fanno parte l’Università di Cagliari come capofila, la Regione Sardegna, il Mediterranean Sea and Coast Foundation (Medsea), l’Università della Corsica ‘Pasquale Paoli’, l’ufficio dei trasporti corso e Ispra.
“Nei mesi scorsi – spiega Renato Iannelli dell’ateneo pisano – abbiamo effettuato i primi prelievi nei porti di Piombino e Livorno per raccogliere sedimenti con diverse caratteristiche chimico-fisiche su cui effettuare le analisi. Sulla base dei livelli e del tipo di contaminazione stabiliremo quindi i trattamenti da fare per bonificarli”. Nell’ambito del progetto, l’Università di Pisa metterà a disposizione la propria esperienza di ricerca e sperimentazione su trattamento e gestione dei sedimenti di dragaggio contaminati. In particolare, i campioni raccolti saranno prima lavati e separati per grandezza fine, media e grossolana e quindi attraverso successivi trattamenti verranno rimossi i metalli pesanti e degradati gli inquinanti organici. I partner coinvolti lavoreranno anche alla raccolta dati e all’analisi della normativa, perché il piano di raccolta e gestione dei rifiuti portuali è un obbligo di legge ma manca un’azione di raccordo nazionale e transfrontaliera, che uniformi le modalità di gestione delle diverse tipologie di rifiuti e di reflui, sia a bordo delle imbarcazioni che in porto.
“Nell’area presa in esame dal progetto – conclude Iannelli – l’inquinamento è causato principalmente dall’uso di combustibili
inquinanti e dai fumi emessi dai traghetti che effettuano il trasporto da e per la Corsica, ma anche dalla presenza di rifiuti e reflui organici prodotti a bordo delle navi e nelle strutture a terra. Noi vogliamo fornire indicazioni comuni per gestirli al meglio e limitarne l’impatto ambientale”.