Porti: Venezia Terminal Passeggeri approva il bilancio
Il consiglio di amministrazione di Venezia Terminal Passeggeri spa, società che dal 1997 gestisce il Porto Passeggeri di Venezia, ha approvato il bilancio 2015-2016. L’azienda ha ottenuto un fatturato di € 33.374.000 in crescita dell’1,7% rispetto al precedente anno fiscale, un EBITDA pari a € 9.698.000 (+18%) e un utile netto pari a € 3.165.000 (+23,49%).
Nell’esercizio concluso il 31 maggio 2016, sono stati effettuati investimenti per 1,6 milioni di euro tra cui il completamento del sistema di copertura per la consegna dei bagagli e una nuova area di sosta.
Il risultato raggiunto è frutto di un adeguamento delle tariffe motivato dal completamento dell’infrastrutturazione della Marittima e dall’ampliamento dei servizi offerti, a seguito di un’azione di efficientamento e contenimento dei costi in vari settori. Tutto ciò – sottolinea la società – malgrado la perdita di 40.000 crocieristi rispetto all’esercizio dell’anno precedente, che salgono a oltre 160.000 crocieristi persi dall’esercizio chiuso al 31 maggio 2013, dopo l’introduzione dei limiti di navigazione e la autolimitazione del tonnellaggio a 96.000 tonnellate praticata dalle compagnie.
“Tale situazione ha generato un maggior numero di toccate, salite di 37 unità, da parte di navi di minor tonnellaggio che hanno comportato per VTP un notevole sforzo organizzativo, con revisione delle procedure operative e un potenziamento sia delle infrastrutture che dell’operatività delle banchine – ha spiegato Sandro Trevisanato, presidente di VTP spa –. Il Porto Crociere di Venezia ha quindi registrato una sostanziale tenuta, ma la situazione dovrebbe essere risolta a livello governativo al più presto perché, vietando l’accesso alla maggior parte delle nuove navi, Venezia rischierebbe di ospitare quelle meno recenti e tecnologicamente meno avanzate con una progressiva marginalizzazione del terminal lagunare, baricentro dei traffici adriatici, generando ripercussioni sull’intera crocieristica italiana e su tutto l’indotto occupazionale ed economico ad essa collegato”.