Assarmatori: aumento delle tariffe scelta obbligata per evitare la sospensione dei servizi
“Adeguare i noli e le tariffe, e quindi il costo dei biglietti, sarà una scelta obbligata per evitare la sospensione di quei servizi marittimi da e per le isole, che anche nei mesi più duri della pandemia hanno garantito comunque sia la continuità territoriale, sia il trasporto di passeggeri e merci, inclusi gli approvvigionamenti indispensabili specie per la Sardegna”.
Questo l’allarme lanciato da Stefano Messina, presidente di Assarmatori a seguito dei rincari di carburante delle ultime settimane, che si stanno ripercuotendo con gravi conseguenze su tutto il settore dei trasporti e inevitabilmente anche dei trasporti marittimi.
Un allarme basato su dati concreti e incontestabili, aggravati e resi insostenibili dalla drammatica escalation del conflitto russo-ucraino e dalle conseguenze che sta innescando sul mercato energetico: il prezzo di un barile di petrolio Brent negli ultimi giorni è stabilmente sopra i 100 dollari e i prezzi dei combustibili per le navi hanno seguito questo trend con ancora maggiore volatilità.
Adeguare le tariffe dei trasporti per garantire la continuità dei servizi
Su una rotta come Genova-Olbia-Genova, tratta per eccellenza del turismo vacanziero in Sardegna, un traghetto passeggeri oggi spende ogni giorno circa 50 mila euro in più per pagare il carburante (che rappresenta circa il 30% dei costi di esercizio di una nave) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Ciò significa che per ogni viaggio andata e ritorno le compagnie di navigazione si trovano a sostenere extracosti giornalieri effettivi sensibilmente più elevati a parità di partenze e frequenze. E questo ragionamento vale per tutti i principali collegamenti per Sardegna e Sicilia, nonché per l’Elba e le isole minori.
“Adeguare i noli e le tariffe rappresenta una scelta dolorosa ma necessaria che impatterà sull’intera filiera produttiva fino al consumatore finale – ha aggiunto Messina –. Ma le conseguenze di uno stop ai servizi sarebbero ben più drammatiche, come facilmente intuibile, in particolare per la popolazione insulare e per tutto l’indotto, anche turistico, per il quale questi collegamenti sono linfa vitale”.
Il presidente di Assarmatori ha ricordato infine come le imprese siano ancora in attesa dei ristori previsti da diversi provvedimenti legislativi per limitare le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria, e adesso si trovino ad affrontare, da una posizione di ulteriore fragilità, le conseguenze di una nuova emergenza.
Garantire la continuità territoriale di passeggeri e merci
Sul tema è intervenuto anche il segretario generale di Assarmatori, Alberto Rossi, in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito del processo di conversione in legge del DL Energia.
“La continuità territoriale di passeggeri e merci – ha dichiarato Rossi – è un diritto sancito dalla Costituzione che rischia di venire meno: per gli armatori l’utilizzo di combustibili fossili è ineludibile, ne siamo in qualche modo prigionieri, non avendo alternative concretamente percorribili. Il trasporto terrestre dal 2006 beneficia di un correttivo automatico delle tariffe in adeguamento all’andamento del costo del carburante, crediamo che una misura del genere sia necessaria anche per quello marittimo, specialmente per il naviglio impiegato nei collegamenti da e per le isole. Questo avrà un effetto inflattivo, non possiamo nasconderlo, ma non possiamo neanche pretendere che siano i fornitori del servizio a farsi carico di questi aumenti: non parliamo infatti di una differenza minima, ma di un sostanziale raddoppio dei costi legati al bunker”.