Assarmatori chiede incentivi per sviluppare tecnologie per flotte più sostenibili
Un trasporto marittimo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle comunità può essere considerato onere esclusivo degli operatori privati?
Secondo Assarmatori è indispensabile un uso intelligente degli incentivi pubblici per limitare nei tempi più stretti possibili gli impatti sui cambiamenti climatici per l’adeguamento delle flotte marittime.
Il presidente di Assarmatori (Conftrasporto-Confcommercio) Stefano Messina si è rivolto ai parlamentari europei, nel corso dell’audizione pubblica presso la Committee on Transport and Tourism del Parlamento Europeo.
Necesarie competenze e risorse finanziarie importanti
La politica degli incentivi deve essere coerente con gli investimenti in ricerca e sviluppo di soluzioni tecniche e uso di combustibili alternativi, ha spiegato Messina, che nel panel di esperti consultati per ogni settore del trasporto ha rappresentato il mondo dello shipping.
“La strada da percorrere è ancora lunga – ha detto Messina – e la ricerca dovrà fare ancora fare molti passi in avanti prima che metanolo, ammoniaca, bio-carburanti, idrogeno e celle a combustibile diventino soluzioni efficacemente applicabili su larga scala, con l’affidabilità e la sicurezza che il trasporto marittimo di passeggeri e merci richiede. Servono quindi competenze ma anche risorse finanziarie importanti, che devono essere adeguatamente sostenute sia dal settore privato sia dai Governi e dall’Unione Europea”.
Messina ha concluso spiegando che, in attesa delle soluzioni definitive, bisogna accompagnare la transizione con i carburanti e le tecnologie esistenti: con particolare attenzione al GNL (il Gas Naturale Liquefatto) nonché al Cold Ironing (l’elettrificazione delle banchine portuali) “che possono essere soluzioni a portata di mano, a patto che anche qui gli investimenti privati per l’adeguamento delle navi vengano affiancati da una lungimirante politica di incentivi pubblici e investimenti”.