Assarmatori: modal shift a rischio in caso di tempi e modalità diverse dell’ETS tra mare e strada
Appello di Assarmatori ai negoziatori UE in vista dell’accordo provvisorio di compromesso che dovrebbe essere raggiunto questa sera sull’inserimento del trasporto marittimo nell’ETS (Emission Trading System, parte del pacchetto Fit for 55).
L’associazione degli armatori che operano in Italia servizi marittimi di linea rinnova l’appello affinché il Consiglio, il Parlamento e la Commissione UE recepiscano le istanze di correzione secondo cui, rispetto alla proposta iniziale della Commissione Europea, l’accordo preveda l’esenzione da tale regime fino al 2030 almeno per quanto riguarda i collegamenti marittimi con le isole minori, destinando quindi una parte dei proventi al settore marittimo per finanziare investimenti in innovazione, prevedendo in contemporanea una tempistica di applicazione graduale e dilazionata di un anno.
Rimane tuttavia aperto un nodo fondamentale – spiega Assarmatori – che non verrà interamente sciolto subito ma auspicabilmente nei prossimi giorni, ovvero l’allineamento all’interno dell’ETS fra il trasporto marittimo e quello stradale.
L’Associazione da mesi insiste sulla necessità di tutelare le Autostrade del Mare dal rischio di trasferimento modale inverso, cioè dal mare alla strada, che deriverebbe da un aumento dei costi, e quindi di minore competitività, conseguenti all’inclusione del trasporto marittimo nell’ETS. Rischio ancora più elevato in caso di disparità temporale nell’applicazione dei due regimi, per non parlare dell’ipotesi che vedesse tale schema applicato solo al trasporto marittimo, che si sommerebbe agli effetti già particolarmente impattanti di tale misura.
Garantire uniformità temporale nell’ETS tra mare e strada
Assarmatori esprime dunque il proprio apprezzamento per la posizione adottata dall’organizzazione mondiale dei traghetti INTERFERRY che chiede ai negoziatori UE di garantire un’uniformità temporale nell’ETS tra le due modalità di trasporto al fine di scongiurare il modal back shift dal mare al tutto strada. Tale scenario vanificherebbe infatti tutte le politiche attuate negli ultimi vent’anni, a livello nazionale ed europeo, che hanno incentivato, anche economicamente, i collegamenti marittimi come opportunità per decongestionare le strade e quindi ridurre le emissioni. La stessa Commissione Europea nel suo studio sull’impatto dell’ETS aveva ipotizzato l’applicazione del regime alle due modalità di trasporto con una tempistica simile.
“L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi di modal shift dalla strada alla navigazione a corto raggio rispettivamente del 25% e del 50% entro il 2030 e il 2050 – commenta il presidente di Assarmatori, Stefano Messina –. Il raggiungimento di tali target verrebbe messo seriamente a rischio in caso di difformità applicativa e temporale dell’ETS tra mare e strada. Ribadiamo quindi che la tempistica di applicazione dell’ETS per il trasporto marittimo, in particolare per i servizi delle Autostrade del Mare, e quella del trasporto stradale debbano essere coordinate e allineate al fine di prevenire pericolosi, e potenzialmente irreversibili, fenomeni di trasferimento modale di segno contrario rispetto agli obiettivi che proprio la Ue sostiene da decenni”.