Assarmatori: su Fuel EU il Parlamento Europeo confermi le esenzioni
Assarmatori lancia un appello al Parlamento Europeo a confermare il regime di esenzione per i collegamenti soggetti a obblighi di servizio pubblico e per quelli con le isole minori e rigettare quegli emendamenti che, al contrario, metterebbero a repentaglio, se accolti, un principio costituzionalmente garantito come quello della continuità territoriale.
Mercoledì prossimo, infatti, il Parlamento Europeo si riunirà in seduta plenaria a Strasburgo per approvare la posizione negoziale sulla proposta Fuel EU Maritime, inserita all’interno del pacchetto Fit for 55.
In tale occasione – spiega l’associazione aderente a Conftrasporto-Confcommercio, che riunisce le compagnie italiane di navigazione e trasporto marittimo – si deciderà sulla base di un accordo già raggiunto all’interno della Commissione Trasporti e Turismo che, pur non soddisfacendo interamente l’associazione, rappresenta un importante passo avanti per tutelare i collegamenti insulari, la mobilità locale e l’industria turistica a tutto questo strettamente legata.
“Oltre a prevedere tali importanti esenzioni, che ci auguriamo di rafforzare ed estendere a tutte le isole nel corso delle successive negoziazioni in vista dell’approvazione del testo finale del Regolamento, unitamente alla correzione di alcuni elementi critici che permangono – spiega il presidente di Assarmatori Stefano Messina – l’intesa raggiunta in Commissione accoglie anche importanti elementi circa il profilo di responsabilità relativamente alle sanzioni previste dalla stessa proposta”.
In questo modo le compagnie di navigazione non sarebbero chiamate a rispondere di violazioni se, opportunamente attrezzate per attingere energia da terra con il cold ironing, questo non fosse possibile per mancanza o malfunzionamento dell’infrastruttura.
Analogamente, se non fossero disponibili i fuel alternativi, la responsabilità per il pagamento delle sanzioni ricadrebbe sul fornitore del carburante, con cui l’armatore ha stipulato un contratto, che risultasse inadempiente.
“Un ragionamento logico e di buon senso – conclude Messina – che dovrà essere confermato dal Parlamento, rigettando inoltre quegli emendamenti che metterebbero a rischio la continuità territoriale”.