Assoporti: continua la ripresa dei porti nei primi nove mesi 2021
“Stiamo vedendo una portualità in ripresa che ci fa guardare al futuro con un ragionato ottimismo. I porti, che sono parte integrante della logistica moderna, si sono mostrati resilienti e organizzati tanto da garantire l’approvvigionamento dei beni in tutto il Paese, come abbiamo più volte ricordato”.
Così il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri in merito alla ripresa che si intravede nel traffico merci nei primi nove mesi del 2021 in base alle elaborazioni effettuate dall’associazione sui dati delle Autorità di Sistema Portuale.
Traffico merci in ripresa, ancora in difficoltà il settore delle crociere
Nel 2020 gli scali italiani avevano movimentato 441,8 milioni di tonnellate di merci, con un calo del 10% rispetto ai 490 milioni del 2019. Già nel primo trimestre 2021 l’import/export via mare ha registrato un incremento del 3% sul 2019. Rispetto al periodo gennaio-settembre 2020, profondamente colpito dall’emergenza sanitaria, si registra una crescita in tutti i settori di traffico. In particolare Assoporti evidenzia il fatto che si stia registrando, rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, un recupero dei livelli precedenti la crisi nella movimentazione di merci e passeggeri. Infatti, rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, i primi nove mesi dell’anno in corso, seppur con una riduzione delle percentuali nella movimentazione di rinfuse liquide, evidenziano significativi segnali di crescita nel settore delle merci varie e nei movimenti di contenitori.
“I segnali di ripresa – ha aggiunto Giampieri – dovranno essere accompagnati e rafforzati da tutti gli investimenti necessari per garantire la competitività dei porti, come previsto dal PNRR e dal fondo complementare, che pongono obiettivi ambiziosi e fortemente stimolanti anche per la transizione ecologica e digitale del comparto. Totalmente diverso il tema dei passeggeri legato direttamente alla situazione sanitaria in corso e alla sua evoluzione”.
Il settore delle crociere, di fatto azzerato dalla crisi pandemica, risulta ancora essere quello con maggiori difficoltà. Tuttavia, la ripartenza sta avvenendo grazie all’Italia, e sarà il 2022 l’anno in cui si dovrebbero vedere dati di crescita più significativi. Discorso molto simile per il segmento passeggeri in generale che risente delle limitazioni di mobilità che la pandemia ha imposto sia a livello interno che nei collegamenti con gli altri Paesi transfrontalieri. In ogni caso, si tratta di un anno di assestamento che ancora non ha raggiunto un flusso di traffico analogo a quello precedente alla pandemia, anche se le premesse di ripresa ci sono tutte.