Decreto Pnrr: aumentano i fondi per le Port Authority
Nel provvedimento figurano oltre 2 miliardi di euro previsti per opere portuali
Crescono i fondi Pnc-Pnrr per le port authority grazie all’approvazione del decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Il decreto legge di revisione del fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza arriva dopo l’iniziale intento di dirottare i fondi per navi e cantieri verso i porti. L’allocazione delle risorse del Pnrr è stata infatti oggetto di acceso scontro politico.
Il provvedimento stabilisce il termine del 2026 per realizzare gli interventi finanziati dal Fondo complementare.
Tra questi interventi figurano oltre 2 miliardi di euro previsti per opere portuali, come la nuova diga foranea del porto di Genova. Addio invece alle risorse per Gnl e materiale rotabile.
Resta infine ancora da rivedere il meccanismo procedurale, il cui sviluppo sarà oggetto di definizione nelle prossime settimane.
Decreto Pnrr, non solo Port Authority: ecco gli investimenti previsti
Molti gli investimenti in programma con i fondi previsti per il 2024 e 2025, rifinanziabili nel 2027 e 2028, come quello delle linee ferroviarie regionali, definanziate per 250 e 160 milioni di euro nel 2024 e 2025 e successivamente rifinanziate in pari misura nel 2027 e 2028.
Stessa sorte per i fondi destinati al cold ironing: i 90 e 80 milioni di euro decurtati dalle previsioni per 2024 e 2025 torneranno infatti fra tre e quattro anni.
Confermato poi l’ammontare dei definanziamenti per i 500 milioni del decreto Rinnovo flotte, per il quale erano stati richiesti solo 161 milioni euro su 500 ma ne verranno spesi solo 50, mentre il resto verrà destinato ad altro. Il Gnl marittimo-portuale perderà invece 144 dei 220 milioni originariamente stanziati per il rinnovo e l’acquisto di navi da parte di Rfi per lo Stretto di Messina, definanziati di 23,2 milioni di euro e per il rinnovo del materiale rotabile e infrastrutture per il trasporto ferroviario delle merci, che perderà 70 milioni di euro su 200.
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I fondi per le opere infrastrutturali
Più articolato il discorso per i fondi destinati allo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, cioè ad opere infrastrutturali delle autorità di sistema portuale.
Se i fondi diminuiranno infatti di 120 e 80 milioni nell’anno in corso e l’anno prossimo, il rifinanziamento complessivo sale a 530 milioni di euro: 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, 210 milioni di euro per l’anno 2027 e 170 milioni di euro per l’anno 2028.