Federazione del Mare: gli operatori marittimi hanno bisogno di una governance unica e forte
Gli operatori dell’economia del mare hanno l’esigenza di fare riferimento a una governance unica e forte.
La richiesta è stata ribadita dal presidente Mario Mattioli in apertura dei lavori della riunione del Consiglio della Federazione del Mare, una richiesta – ha precisato – da tempo avanzata dalla Federazione e dalle associazioni del comparto marittimo, che evidenzia la necessità di un organismo unico in grado di rispondere alle diverse e specifiche esigenze di un settore così importante per l’intera economia nazionale.
Mattioli ha poi rilevato che la Federazione del Mare nel corso degli ultimi mesi ha ulteriormente rafforzato il ruolo del cluster marittimo italiano nell’ambito delle politiche comunitarie per lo sviluppo di una blue economy sostenibile nonchè nei rapporti con i cluster marittimi del Mediterraneo.
Alla riunione hanno partecipato i membri del Consiglio e gli invitati permanenti, affrontando alcuni tra i temi di attualità più importanti per gli operatori marittimi e gli scenari in atto per l’economia del mare.
La Legge Salvamare, il partenariato EUROCLUSTER, la ZEE
Rosalba Giugni di Marevivo ha parlato della Legge Salvamare, in vigore dal 25 giugno che prevede misure finalizzate a incentivare le attività di risanamento dell’ecosistema marino, l’economia circolare e la corretta gestione dei rifiuti: “Abbiamo vinto una battaglia importante, ma non abbiamo ancora vinto la guerra, perchè per diventare operativa la Legge Salvamare necessita dei decreti attuativi”.
Francesca Biondo (Federpesca) ha sottolineato anche l’importanza di instaurare un dialogo costruttivo con le altre associazioni e istituzioni, finalità per la quale è già stata avviata un’intesa con Castalia.
Gregory Yovanof (Maritime Center of Excellence), ha illustrato il progetto Mediterranean Blue Accelerator Network (MEDBAN), che si propone di promuovere una Nuova strategia industriale per l’Europa verso un modello economico sempre più sostenibile e digitale. L’obiettivo è quello di sviluppare un partenariato strategico (EUROCLUSTER) nel lungo termine al fine di offrire alle imprese servizi di consulenza e di supporto tecnico che siano sempre più orientati alla transizione verde e digitale.
In particolare, il progetto è focalizzato sull’innalzamento della competitività dell’ecosistema delle PMI europee legate all’Economia del Mare con un’azione coordinata dai cluster di settore, rivolta a individuare e implementare una qualificata attività di consulenze tecniche su specifiche tematiche innovative quali, business process innovation, innovation services or products, re-skilling and upskilling, internationalization.
Nello specifico le attività da svolgere sono state suddivise nei 5 Work Packages (Management, Euroclustering, Innovate and Transform, Internationalisation and Comunication).
Fabrizio Monticelli ha illustrato quanto verrà sviluppato da ForMare per il WP3 Innovate and Transform di cui la Federazione del Mare è lead partner con il ruolo di coordinare interventi a favore delle PMI al fine di favorire processi di innovazione tecnologica e percorsi di formazione per l’aggiornamento e la riqualificazione delle figure professionali aziendali. Al fine di raggiungere questi obiettivi, l’attività del WP3 prevede che i servizi alle imprese vengano forniti tenendo in considerazione le diverse “fasi” del processo di Innovazione (Ideation, Acceleration, Open Innovation).
Daniele Bosio (MAECI) ha fornito una relazione sulla conferenza “UfM Blue Finance: Investing in a Sustainable Blue Economy in the Mediterranean”, organizzata dall’Unione per il Mediterraneo (UpM), con il sostegno della DG MARE, che ha avviato una collaborazione a livello regionale per il funzionamento degli investimenti pubblici e privati alla Blue Economy creando un modello di confronto di idee tra paesi, banche e stakeholder sulla base del quale progettare proposte concrete. Inoltre, ha illustrato lo stato del negoziato della delimitazione della ZEE (Zona Economica Esclusiva Italiana), istituita nel 2021, che può estendersi fino a 200 miglia dalle linee di base e sulla quale lo Stato ha sovranità esclusiva in materia di gestione delle risorse ittiche, installazione e utilizzazione di isole artificiali, impianti e strutture, nonché in materia di ricerca scientifica marina. In particolare, si è soffermato sul negoziato in corso con Malta.
Fabrizio Vettosi, presidente dell’ECSA Ship Finance Working Group e Consigliere Confitarma, ha dato un aggiornamento dell’iter legislativo del Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) in sede di Consiglio UE e del Parlamento europeo e ha illustrato il ruolo dell’ECSA e degli stakeholder privati invitati come esperti ad hoc alle discussioni della a situazione della Piattaforma sulla finanza sostenibile (SFP) che svolge un ruolo chiave nel consentire il dialogo e la stretta collaborazione dei settori pubblico e privato per raggiungere gli obiettivi del regolamento UE sulla tassonomia e, in ultima analisi, del green deal europeo e degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e il 2050.