Genova: Federlogistica, diga foranea del porto occasione di sviluppo per il Paese
Federlogistica appoggia il progetto per la Diga foranea del porto di Genova definendola “una formidabile occasione di sviluppo, volano per la ripartenza”.
La posizione è stata espressa nel corso del dibattito indetto dall’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale per la realizzazione dell’infrastruttura, che vede coinvolte le associazioni, gli operatori portuali, i cittadini e tutti gli stakeholder che contribuiscono alla competitività del sistema.
Per il presidente di Federlogistica Liguria Davide Falteri, l’opera è destinata a potenziare non solo la capacità ricettiva e di transito dello scalo quale porta nel Mediterraneo, ma a contribuire a rendere competitivo l’intero sistema marittimo-portuale italiano nei mercati europei.
“L’adeguamento, l’ammodernamento e l’ampliamento delle infrastrutture marittime, portuali e terrestri (come la Diga foranea, il Terzo valico e la Gronda) è un primo, rilevante passo per il rilancio non solo del porto di Genova, ma dell’intero sistema economico italiano legato al trasporto merci e passeggeri – afferma Falteri – Un atto imprescindibile per renderci competitivi con i porti del Nord Europa, ma che da solo non basta per fare della logistica un volano di crescita in un sistema globale, interconnesso e circolare”.
Un primo passo, dunque, che va accompagnato da altre azioni volte a consolidare il ruolo logistico di primo piano del sistema Italia nel più ampio scenario mediterraneo ed europeo. “Ci impegneremo, insieme alle altre associazioni di categoria e rappresentanze, a lavorare in sinergia per attrarre lavoro e creare occupazione, suggellando per Genova e per gli altri porti italiani l’importanza di rappresentare uno scalo significativo per la logistica europea”, spiega il presidente di Federlogistica Liguria.
Delle soluzioni individuate dal piano di fattibilità tecnico-economico, quelle con ampliamento dell’accesso a levante paiono le più favorevoli, al netto delle ricadute economiche, sociali, costruttive e ambientali che sono al vaglio della task force tecnica coinvolta nel progetto. Con l’impegno economico di oltre 1 miliardo di euro e un arco temporale di 8 anni, l’opera genererà 30mila posti tra indiretti e indotti grazie all’aumento dei volumi di container movimentati.
“Sarà ora necessario giungere alla formulazione di un nuovo piano regolatore di sistema in cui, grazie alla collaborazione attiva di tutti i soggetti coinvolti, saranno superate anche le difficoltà tecniche che si profilano all’orizzonte, come la questione del rapporto porto-aeroporto, consapevoli che il porto di Genova rappresenta un volano prioritario di sviluppo, in cui la logistica riveste un posto di primo piano”, conclude il presidente di Federlogistica Liguria.