Ics: un piano per emissioni zero del trasporto marittimo entro il 2050
Per raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2050 è essenziale un massiccio aumento dei finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo: questo il punto centrale del rapporto “A Zero Emission Blueprint for Shipping” a cura dell’International Chamber of Shipping e della Società di consulenza in ingegneria, ambiente e strategia Ricardo, che delinea i passi urgenti per trasformare completamente l’attuale tecnologia di propulsione dominante nel settore marittimo e il panorama dei combustibili in meno di tre decenni.
Per garantire che il trasporto marittimo possa raggiungere la sua “quarta rivoluzione della propulsione”, il rapporto evidenzia la necessità di un importante aumento dei finanziamenti per la tecnologia e lo sviluppo nel settore marittimo. Gli ultimi dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sulla ricerca e sviluppo dei privati nel settore marittimo rivela che la spesa in ricerca e sviluppo è scesa da 2,7 miliardi di dollari nel 2017 a 1,6 miliardi di dollari nel 2019.
Necessari 4,4 miliardi di dollari per la transizione verso le emission zero nel trasporto marittimo
Lanciato prima della Cop26 e degli incontri cruciali presso l’Organizzazione marittima internazionale, il rapporto fornisce un modello per indirizzare gli investimenti di governi e industria verso l’innovazione. Ricardo ha identificato un elenco di oltre 260 esempi di progetti di ricerca e sviluppo necessari per superare le principali sfide tecniche e sistemiche e accelerare la transizione verso le emissioni zero di carbonio nel trasporto marittimo. Per finanziare questi progetti si stima sia necessario un costo di 4,4 miliardi di dollari.
In particolare 20 progetti in idrogeno, ammoniaca e alimentazione a batteria sono stati esaminati nel dettaglio e scelti come esempio di potenziale modello per progetti di ricerca e sviluppo da commissionare in futuro. Selezionati sulla base del fatto che sono ad “alta priorità” e offrono la più ampia copertura di carburante a zero emissioni di carbonio e opzioni tecnologiche disponibili per il settore. Molti dei progetti individuati impiegheranno da 1 a 6 anni per raggiungere la commercializzazione.
“Lo shipping – ha spiegato Guy Platten, segretario generale, International Chamber of Shipping – ha presentato una richiesta al suo organismo delle Nazioni Unite (Imo) per l’approvazione di un fondo di ricerca e sviluppo da 5 miliardi di dollari, creato esclusivamente dai contributi dell’industria. Questo rapporto chiarisce quanto sia essenziale questo fondo per far avanzare equamente le tecnologie e i combustibili alternativi necessari al ritmo e nelle quantità richiesti per decarbonizzare l’industria navale globale”.
I governi voteranno l’approvazione del fondo in un prossimo evento all’Imo, dopo la Cop26.
“Ci sono chiaramente un gran numero di progetti necessari per consegnare navi a emissioni zero su larga scala, oltre gli attuali progetti pilota in cantiere – ha sottolineato Colin McNaught, direttore Strategic Growth & Development, Ricardo Energy & Environment –. Saranno necessari investimenti significativi a lungo termine ad alto rischio per innescare il cambiamento di passo per far avanzare i livelli di prontezza tecnologica e fornire queste tecnologie pilota”.
“Abbiamo fatto i compiti e ora non ci sono scuse per la prevaricazione – ha aggiunto Platten –. Spetta ora ai governi che si riuniscono alla Cop26 e all’Imo mostrare la leadership necessaria per garantire che possa esserci un drastico aumento della ricerca e sviluppo per garantire il raggiungimento degli obiettivi climatici”.