La Regione Lazio chiede la zona logistica semplificata per il rilancio delle aree portuali e industriali
La misura punta a semplificare i processi amministrativi e ad incentivare i nuovi investimenti a favore delle imprese
La Regione Lazio intende rilanciare le aree portuali e industriali, semplificando i processi amministrativi e incentivando nuovi investimenti attraverso l’ istituzione della Zona logistica semplificata (Zls).
La zona logistica semplificata è contenuta in una delibera della Giunta regionale con la quale si approva il Piano di sviluppo strategico – aggiornamento 2024. Il provvedimento è stato illustrato oggi dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dalla Vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Roberta Angelilli, dall’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini e dall’assessore all’Urbanistica, Pasquale Ciacciarelli.
“Si tratta di un importante passo in avanti per lo sviluppo economico e infrastrutturale della regione”, ha sottolineato il Presidente Rocca.
ZLS: che cosa è e cosa prevede
La ZLS è una misura per il rilancio delle aree portuali e industriali che prevede lo snellimento delle procedure per le autorizzazioni di attività produttive e la realizzazione di opere.
Il Piano di sviluppo strategico prevede uno snellimento amministrativo e burocratico delle procedure amministrative per l’ottenimento delle autorizzazioni e per la realizzazione delle opere. Altri vantaggi della ZLS prevedono l’efficientamento dei servizi portuali/doganali e il rafforzamento dei collegamenti tra porti e centri logistici attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie e stradali.
Previsti anche benefici fiscali e contributivi per coloro che svolgono attività imprenditoriali all’interno della Zls attraverso l’attivazione di strumenti di finanza pubblica e con il coinvolgimento della Regione o della Banca europea per gli investimenti.
I comuni della Regione Lazio interessati dal provvedimento
Il provvedimento toccherebbe 49 comuni del Lazio che avranno vantaggi fiscali e semplificazioni amministrative. I comuni scelti si sono distinti in base alla presenza di attività imprenditoriali, di aree industriali e di imprese che già interagiscono con i sistemi portuali internazionali ma anche di rilevanza regionale.
Questi i comuni identificati in via prioritaria: Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta, Accumoli, Albano Laziale, Amatrice, Anagni, Aprilia, Ardea, Campagnano di Roma, Cassino, Castelforte, Ceccano, Ceprano, Cisterna di Latina, Cittaducale, Civita Castellana, Colleferro, Fara in Sabina, Ferentino, Fiano Romano, Fondi, Formello, Formia, Frosinone, Guidonia Montecelio, Itri, Latina, Leonessa, Minturno, Monterotondo, Orte, Patrica, Piedimonte San Germano, Pomezia, Pontinia, Rieti, Roma, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Apollinare, San Giorgio a Liri, Santi Cosma e Damiano, San Vittore del Lazio, Tivoli, Velletri, Villa Santa Lucia, Viterbo.
Castel Romano, Malagrotta, Tiburtina e Santa Palomba sono le aree comprese nel territorio di Roma
Questi comuni si distinguono per una vocazione territoriale , soni connessi economicamente con le aree retroportuali e con i principali snodi logistici e industriali della Regione.