Legge sulla concorrenza: il cluster marittimo propone emendamento
Sette Associazioni stilano un documento unico per migliorare le norme su comunità energetiche e cold ironing
Un documento condiviso da ben sette Associazioni del Cluster marittimo per avanzare una proposta emendativa alla legge sulla concorrenza 2023. Assarmatori, Assiterminal, Assocostieri, Assologistica, Assomarinas, Assoporti e Confitarma, infatti, hanno predisposto, sulla base delle relative esperienze nei porti italiani, una proposta che potrebbe eliminare i gravi problemi di concorrenza che si determineranno a causa delle limitazioni imposte dalla normativa europea.
L’inclusione del trasporto marittimo è avvenuta per effetto della Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio (UE) 2023/959 del 10 maggio 2023 che gli Stati membri UE sono tenuti a recepire entro fine anno. In base al sistema ETS, dal 2024 le compagnie di navigazione dovranno, progressivamente, acquistare e trasferire permessi (“EUAs”) per ogni tonnellata di emissioni CO2eq rilasciata nell’atmosfera durante un anno solare. A partire dal 2027, le compagnie dovranno, in pratica, pagare, indipendentemente dalla nazionalità o bandiera della nave, per il 100% delle emissioni GHG generate nelle tratte intra-EU e il 50% delle emissioni GHG nelle tratte internazionali da o verso uno scalo europeo.
Sarà dunque fondamentale rendere i porti autonomi dal punta di vista energetico.
La proposta emendativa mira a favorire, nonché propone una disciplina organica, effettiva e semplificata, alle Comunità energetiche in ambito portuale. Per disciplinare lo snellimento dei procedimenti amministrativi aventi ad oggetto le autorizzazioni necessarie alla realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile da parte delle imprese concessionarie portuali (in larga parte si ipotizzano impianti fotovoltaici), vengono richiamate testualmente le convincenti disposizioni semplificatorie introdotte in occasione dell’istituzione delle ZES.
Nella proposta, poi, si chiede di derogare alla limitazione che vede possibile la sola partecipazione delle PMI alle comunità energetiche.
Ed infatti nel documento si prevedono due possibilità. “In primo luogo, la formulazione lascia aperte due ipotesi: che la CERP sia costituita su iniziativa “pubblica”, ossia dell’AdSP, oppure, nell’eventuale inerzia delle Ente pubblico, su iniziativa “privata” delle imprese concessionarie di aree portuali interessate in tal senso”.