Mar Rosso: l’impatto della crisi sui porti italiani secondo il report Fedespedi
Il cambio delle rotte ha avuto un impattato notevole sul costo dei noli che sono aumentati del 44% rispetto al 2023
Porti: il Centro Studi Fedespedi ha pubblicato un report dedicato agli impatti della crisi di Suez sul settore del trasporto marittimo, con un bilancio dei 6 mesi dal suo scoppio.
L’analisi evidenzia la riduzione del 50% dei passaggi dal canale di Suez nelle prime settimane del 2024 determinata dalla scelta delle compagnie di navigazione di optare per il passaggio per il Capo di Buona Speranza.
Porti, Fedespedi rileva aumento dei prezzi dei noli marittimi
Il cambio delle rotte ha impattato sul costo dei noli. In particolare, i prezzi dei noli marittimi delle rotte verso il Mediterraneo registrano un aumento del 44% rispetto ai valori medi del 2023.
Allo stesso modo la necessaria riprogrammazione delle tratte ha avuto conseguenze negative sul livello di servizio in termini giorni medi di ritardo e soprattutto di percentuale di navi arrivate secondo la data prestabilita.
Dal report Fedespedi emerge, inoltre, che la programmazione delle nuove rotte sta avvantaggiando i porti del Mediterraneo più vicini allo stretto di Gibilterra come Tangeri e i porti spagnoli. La riorganizzazione dei servizi da parte delle compagnie marittime comporta un maggiore utilizzo del transhipment e una riduzione dei porti con servizi diretti.
Il Presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto, commenta: “I porti italiani evidenziano nel complesso una flessione del 3,2% nel primo trimestre del 2024 su cui pesa, tuttavia, anche l’andamento poco brillante del commercio internazionale nei primi due mesi dell’anno: esportazioni +0,6% e importazioni -10,4%. Occorre investire sulla nostra capacità di essere competitivi sul mercato del commercio internazionale, recuperando in questo modo eventuali quote di traffico perse a causa delle mancate toccate delle rotte presso i nostri porti”.
Il report è disponibile qui