Mare: dall’Istituto Italiano di Navigazione la rotta per tutelare gli interessi nazionali
L’Istituto Italiano di Navigazione ha organizzato un importante incontro per discutere della sfida sempre attuale della protezione degli interessi e delle attività nazionali attraverso il trasporto marittimo. All’incontro, dal titolo “UNA NUOVA ROTTA PER GOVERNARE IL “NOSTRO MARE”, erano presenti il Presidente Luca Sisto e il Segretario Generale C.amm. (res.) Francesco Chiappetta, che hanno entrambi fatto un discorso di apertura sottolineando il ruolo critico che l’attività navale italiana svolge nel favorire lo sviluppo economico del Paese.
Un panel di ospiti illustri ha discusso temi quali la definizione di zone economiche esclusive, la proiezione di forze marittime in un’ottica geopolitica e le capacità operative della Marina Militare, della Guardia Costiera e del Corpo della Finanza italiani in relazione agli interessi nazionali.
L’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto ha portato i saluti della Marina Militare e ha sottolineato le prossime campagne addestrative che coinvolgeranno navi come la nave scuola Amerigo Vespucci per un tour mondiale dal luglio 2023 al febbraio 2025 e il pattugliatore polivalente Francesco Morosini per una campagna nella regione indo-pacifica.
La tutela dell’interesse nazionale
Il Presidente Luca Sisto ha aperto i lavori sottolineando che gli italiani hanno da sempre un rapporto stretto con il mare, che è stato fonte di prosperità e progresso nel corso della nostra storia. Un rapporto che dovrà essere consolidato anche grazie alla nuova istituzione del Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare e del neo costituito “Comitato Interministeriale di coordinamento delle politiche del mare” (CIPOM).
Alle sue parole ha fatto eco il Segretario Generale Chiappetta, che ha osservato che l’impegno dell’Italia con le forze marittime è criticamente legato al nostro progresso economico. Dobbiamo lavorare attivamente per proteggere gli interessi della nostra nazione, anche attraverso investimenti intelligenti nella nostra Marina, nella Guardia Costiera e nel Corpo della Finanza. Le dichiarazioni hanno segnato un importante inizio di discussione su come l’Italia possa utilizzare al meglio le sue ingenti risorse navali per raggiungere gli obiettivi di tutela degli interessi nazionali.
Autorizzazione per le zone economiche e proiezione delle forze marittime
L’incontro si è poi trasformato in una piattaforma di discussione con gli ospiti che si sono espressi su vari argomenti relativi alla protezione degli interessi nazionali attraverso le forze navali. In particolare, si è discusso a lungo dell’autorizzazione delle zone economiche esclusive e della proiezione delle forze marittime nel contesto geopolitico, in modo da non provocare risposte indesiderate da parte di altre nazioni o organizzazioni. Inoltre, sono state discusse le azioni operative intraprese da tutte le branche coinvolte in questo sforzo e le strategie impiegate per massimizzarne l’efficacia minimizzando i rischi. L’ammiraglio Bergotto ha parlato delle prossime campagne di addestramento, tra cui l’invio di due navi – l’Amerigo Vespucci in tour mondiale dal luglio 2023 al febbraio 2025 – e le missioni di campagna condotte dalla Francesco Morosini al largo delle coste dell’Indo-Pacifico, che hanno evidenziato la serietà con cui l’Italia prende la proiezione di potenza navale a livello internazionale.
La strategia navale dell’Italia
Il potere navale è sempre stato parte integrante della sicurezza italiana sia all’interno che all’estero e quest’ultimo incontro conferma che l’Italia sta continuando su questa strada, utilizzando nuove tecnologie come le navi senza equipaggio e le reti di comunicazione avanzate accanto a metodi più tradizionali come le navi con equipaggio che pattugliano le acque territoriali da località come la Liguria o la Sicilia. Dando priorità alle operazioni di protezione e alle esercitazioni di addestramento, come quelle sopra citate e altre che si svolgono tutto l’anno in Europa, l’Italia si assicura che i suoi cittadini siano al sicuro in patria, impegnandosi al tempo stesso a livello internazionale in modi costruttivi che si addicono al suo status sulla scena globale.